Psicosi da viadotti: cosa si dovrebbe fare a Sulmona


Interviene il portavoce del Movimento identità e territorio


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
19/08/2018 alle ore 07:31

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“Le precauzioni adottate per ponte Capograssi, costruito da Riccardo Morandi stesso ingegnere del ponte genovese collassato il 14 agosto, che hanno portato il vice sindaco Nicola Angelucci a disporre delle verifiche sullo stato del viadotto che collega il centro storico a Sulmona nuova, vorrei che fossero riservate anche ad altre strutture della città per evitare una strage annunciata”.

Così Alberto Di Giandomenico, portavoce del Movimento Italica, identità e territorio.

E osserva: “Il terremoto fa tremare anche in questi giorni la valle Peligna, area a rischio sismico 1 e la psicosi da viadotto non può mettere in ombra le altre strutture in cemento armato che sono state realizzate sulla conca e vanno monitorate. Ovvero gli edifici scolastici, affinché si proceda presto alla loro messa in sicurezza e riattazione con interventi che da anni sono chiesti dal Comitato scuole sicure mobilitato per tutelare i giovani studenti sulmonesi relegati a seguire lezioni in aule di edifici sin troppo vulnerabili. Siamo tutti preoccupati della sorte che potrebbe toccare ai piccoli alunni, figli di questa città, che tra meno di un mese rientreranno in classe? Se la risposta è sì allora occorre davvero un'azione sinergica e immediata per il rifacimento di questi edifici che sino ad ora è mancata”.

E conclude: “Concordo inoltre con chi ritiene che le auto non vadano parcheggiate su ponte Capograssi anche se è stabile. Suggerirei all'amministrazione comunale di rinunciare all'incasso del parcheggio a pagamento sul viadotto, rischiare per 30 auto da sistemare non vale la pena. Sarebbe opportuno poi progettare nuovi parcheggi o sfruttando le vie parallele del centro storico o, ancora meglio, le aree attigue al fiume Vella, da rinforzare magari con argini e riprogrammando per bene e con competenza la mobilità locale rendendola sostenibile".

 

 

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