Agir, il cda dello scontro. Che faranno Lega e Udc adesso?


Cosa c'è dietro il caso che sta mettendo troppo veleno in uno stesso pozzo


di Laura Battista
Categoria: ABRUZZO
31/07/2018 alle ore 17:14

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Ecco il Cda dell'Agir Abruzzo: tutti i malumori della Lega e dell'Udc: cosa c'è dietro il caso che sta mettendo troppo veleno in uno stesso pozzo?

Si è tenuta all’Aquila, nella sede della Regione di palazzo Silone, l’Assemblea per l’approvazione dello statuto e per la nomina dei membri del Cda dell’Agir Abruzzo, l’Autorità regionale per la gestione integrata dei rifiuti, composta dai primi cittadini della Regione Abruzzo.

L’Agir è nata nel 2013, istituita dunque dal precedente governo regionale di centrodestra, ma non è mai entrata in funzione. Rappresenta, pertanto, l’ultimo tassello dell’iter legislativo che ha rivoluzionato la governance dei rifiuti in Abruzzo.

La riunione, durata diverse ore, è stata presieduta dall’assessore regionale Silvio Paolucci e vi hanno partecipato i vari sindaci ed amministratori dei Comuni abruzzesi, che si sono confrontati in un dibattito aperto ed approfondito.

NUOVO CDA

Dopo una lunghissima attesa, durata ben 5 anni, e momenti di tensione per il mancato accordo tra le parti, è stato quindi finalmente nominato il Cda e il presidente dell’Agir Abruzzo.

L’Assemblea, infatti, era stata precedentemente convocata per luglio dello scorso anno, ma poi rinviata al 31 maggio; successivamente, Fi aveva inoltre richiesto un ulteriore rinvio.

Ora, quindi, è stato nominato presidente del Consiglio di amministrazione dell’Autorità abruzzese per la gestione integrata rifiuti urbani (Agir), il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, votato all’unanimità dagli amministratori locali abruzzesi e, che quindi, guiderà l’Assemblea.

Accanto a Pierluigi Biondi, sono stati eletti altri membri che entreranno a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’Agir: il sindaco di Cansano, Mario Ciampaglione, il sindaco di Bellante, Giovanni Melchiorre, il sindaco di Elice, Domenico De Massis, il sindaco di Guardiagrele, Simone Dal Pozzo, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca e il primo cittadino di Avezzano, Gabriele De Angelis, il quale inoltre ha dichiarato: "Sono contento per un incarico importante, delicato e complesso, per l'Abruzzo e la sua collettività; l'Agir è un organismo destinato a fare scelte che avranno una ricaduta sui cittadini, a partire dalle tariffe. Sento un forte senso di responsabilità, cercherò di fare del mio meglio per rispetto degli interessi della comunità abruzzese".

CHI FUORI?

Fuori Lega e Udc, con una coda polemiche nel centrodestra, dove si sono scatenate numerose proteste. I sindaci leghisti, fermamente contrariati e profondamente delusi, definendo la seduta un mega “accordo” tra Fratelli d'Italia, PD e Forza Italia, hanno infatti dichiarato: “Noi sindaci leghisti ci siamo dissociati e abbiamo chiesto con forza che venisse presentata una lista di centrodestra, ma con scuse varie non siamo stati ascoltati ed abbiamo abbandonato l’Assemblea, facendo verbalizzare quelle che dal nostro punto di vista sono irregolarità procedurali e di sostanza”.

Ed ancora, aggiungendo che stanno valutando la possibilità di un ricorso alla autorità giudiziaria “perché, per il timore che venissero presentate altre liste, la maggioranza e senza unanimità e, prima della approvazione dello Statuto, ha introdotto un sistema di votazione che prevedeva una lista unica bloccata, togliendo quindi ai dissenzienti la possibilità di esprimere una propria lista, annullando quindi la possibilità di partecipazione democratica alla Assemblea”, rimarcando le varie irregolarità riscontrate.

Hanno poi spiegato: “Inoltre, la normativa generale prevede che in questi casi il voto debba essere singolare e segreto su ogni candidato, cosa che ovviamente non è stata rispettata. Altra anomalia è rilevabile nel mancato rispetto della legge Madia per quanto riguarda la rappresentanza di genere”.

“I sindaci che si definiscono di centrodestra dovranno spiegare agli abruzzesi il perché hanno voluto ridare vita ad un morente PD ed all'illegittimo (moralmente) senatore - presidente D'Alfonso”, sottolineando pertanto che, nella fattispecie, l’accordo porterà alla elezione di un presidente del Cdaespressione della sinistra.

Infine, hanno concluso: “Non si può combattere la sinistra a fasi alterne o quando conviene, per poi accordarsi a convenienza. Se i sindaci del PD sono più numerosi ed hanno più peso in quote, è giusto che governino l’Agir, non è invece giusta la legittimazione politica che è stata data a questa operazione di potere per gestire nei prossimi anni l’intero ciclo dei rifiuti della Regione Abruzzo”.

"LEGA HA DIGNITA'"

Se da una parte, dunque, il Pd aquilano, ha accolto con compiacimento l’elezione di Ciampaglione, nel centrodestra la spartizione del Cda ha scatenato le proteste e le disapprovazioni da parte della Lega, con il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, che ha usato toni decisamente duri su Facebook: “Ora basta veramente! La Lega ha una dignità e va rispettata. Tenetevi l’Agir insieme al Pd. Noi liberiamo l’Abruzzo”.

Anche l’Udc, come la Lega, pare non aver gradito l’elezione del Cda dell’Agir Abruzzo.

Il PD aquilano, soddisfatto del risultato, ha invece così commentato: “Dopo anni di attesa, con l’elezione degli organismi statutari, si rende operativa l’Autorità regionale per la gestione integrata dei rifiuti. Un passaggio importante, più volte rinviato negli anni passati, che rende compiuta la riforma della governance di uno dei settori più strategici e delicati a livello regionale. Come forza politica di governo siamo molto soddisfatti per aver contribuito attivamente al positivo risultato attraverso un accordo ampio tra le componenti politiche e i sindaci”, aggiungendo inoltre che, pur avendo, nella ripartizione delle quote regionali, un’ampia maggioranza che gli avrebbe consentito di decidere autonomamente la composizione degli organismi, hanno tuttavia preferito un accordo con le altre forze politiche, per una gestione condivisa del settore rifiuti. Segnale questo, a loro avviso, di apertura e lungimiranza.

Esaminando la composizione delle cariche degli organi direttivi dell’Agir, risulta in ogni caso evidente come, la scelta e la successiva nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione dell’Autorità abruzzese per la gestione integrata rifiuti urbani, sia frutto di un accordo tra centrodestra e centrosinistra, con i relativi rappresentanti suddivisi in egual misura: Magnacca, De Angelis e De Massis per il centrodestra e, Melchiorre, Dal Pozzo, Ciampaglione ed Alessandrini, rappresentanti del centrosinistra; ed infine, il presidente Biondi (Fdi), che pareggia i conti.

Infine la chiusa di Gianluca Zelli (Azione Politica): “Mi sembra si stia configurando un quadro politico che ricorda accordi stile Nazareno".

Lecito chidersi: cosa c'è dietro il caso che sta mettendo troppo veleno in uno stesso pozzo? Ci saranno conseguenze politiche in ottica regionali dopo questa mossa?

 

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