Febbo: le delibere di D'Alfonso? Tutte illegittime ed irregolari


In merito ai vari atti regionali, chiede l'intervento della Procura, in quanto "continua ad approvare provvedimenti illegittimi"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
17/07/2018 alle ore 22:17



In merito ai vari atti regionali ed in modo particolare, al Project Financing, il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo chiede l’intervento della Procura, in quanto “D'Alfonso continua ad approvare provvedimenti illegittimi”.

Si è così espresso Febbo: "D'Alfonso e la sua Giunta su importanti provvedimenti, come quello inerente il Project Financing del nuovo ospedale di Chieti, continua ad adottare una serie di delibere illegittime, carenti di passaggi amministrativi essenziali, senza i pareri preventivi, senza visto di copertura di bilancio e, cosa più grave, senza l'approvazione e la firma dei Dirigenti e Direttori competenti”.

Ed ancora ha aggiunto: “Per questa produzione di atti, tutta dalfonsiana, ho depositato presso la Procura di Chieti, circostanziati esposti, precedute da diffide a regolarizzare gli atti, per denunciare le tante irregolarità riscontrate su questo metodo di lavoro assurdo, insostenibile e inammissibile, instaurato proprio da questo Governo regionale all'interno della pubblica amministrazione regionale".

Ha quindi continuato Febbo: "Il Presidente D'Alfonso, in quattro anni di Governo, ha costruito un modus operandi senza precedenti, approvando una valanga di Delibere e atti stravolgendo procedimenti amministrativi, le regole e le leggi basilari fissati da Statuto e regolamenti regionali".

In merito poi al Project Financing, il consigliere forzista, con documenti alla mano, ha illustrato: "Sul Project Financing, in modo particolare, riscontriamo come il Direttore Rivera continui in solitaria a firmare Delibere importanti (Dgr n.495 del 9.07.2018), dove impegna l'Ente Regione a rate di 15 milioni di euro per 25 anni. Inspiegabile e senza precedenti è vedere pubblicata la DGR n.495 con la sola firma del funzionario estensore Sig.ra Capodicasa mentre mancano le firme del Responsabile dell'Ufficio, del Dirigente del Servizio e cosa più grave, del Direttore del Dipartimento Sanità Angelo Muraglia, firma e parere fondamentali”.

Ed ancora ha spiegato: “Voglio rimarcare come il funzionario estensore (guarda caso moglie del segretario particolare del Presidente, Enzo del Vecchio) nel deliberato riporta il parere positivo del Direttore Angelo Muraglia ma poi, 'stranamente' manca la sua firma all'atto approvato. Per questi motivi ho presentato il 12 luglio scorso un circostanziato esposto per evidenziare e denunciare le storture, le gravi omissioni e le contraddizioni contenute all'interno degli atti (n. 540/2017 e 465/2018) approvati a distanza di soli 10 mesi”, sottolineando come sia del tutto legittimo e opportuno chiedersi e verificare quali sono le vere motivazioni per cui manchino firme dei responsabili competenti e se ci sia la contrarietà del Direttore Muraglia.

Ha così continuato Febbo: "Cosa più grave è riscontrare come in queste due DGR inerenti il Project Financing, oltre alla firma dell'estensore Capodicasa, ci sia solo la firma del Direttore Generale Rivera, che ad oggi non sappiamo se ha i titoli e requisiti per ricoprire quel ruolo apicale. Vincenzo Rivera però sembrerebbe non possedere i requisiti idonei per ricoprire l'incarico e questo viene sentenziato dal Giudice del Lavoro del Tribunale de L'Aquila, Annamaria Tracanna. Infatti il mio ultimo esposto (2.07.2018) riguarda proprio la Dgr n. 33/2017 avente per oggetto il conferimento dell'incarico di Direttore del Dipartimento della Presidenza e rapporti con l'Europa al Dott. Vincenza Rivera".

Ha infine concluso: “Voglio ricordare anche come alla procura della Corte dei Conti abbiamo già segnalato ad inizio anno come in ben 10 delibere svolgano contemporaneamente le funzioni di segretario, in maniera illegittima ed irregolare, l'Assessore Paolucci ed il Direttore Generale Rivera. Lo stesso Paolucci, che non potrebbe svolgere le funzioni di segretario, addirittura vota le delibere, altrimenti mancherebbe il numero legale".

Febbo chiede dunque l’intervento urgente delle due Procure al fine di arginare un modus operandi del tutto arbitrario e per procedere immediatamente alla verifica della regolarità degli atti in questione approvati da D'Alfonso.

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