Filt-Cgil Abruzzo, Società Sistema Srl: Ecco i primi 6 licenziamenti firmati "D'Alfonso"


"TUA con la privatizzazione dei servizi, ha fallito su entrambi i fronti, sia sull'abbattimento dei costi ma soprattutto rispetto alla qualità del servizio da garantire all'utenza".


di Laura Battista
Categoria: ABRUZZO
10/07/2018 alle ore 18:35



La Segreteria regionale della Filt – Cgil Abruzzo, in merito alla Vertenza “Sistema” ha voluto evidenziare come i primi licenziamenti targati Luciano D’Alfonso” siano avvenuti in un momento apparentemente propizio per la Regione Abruzzo.

Infatti, proprio mentre il Vice Presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, si apprestava ancora ad annunciare e ribadire l’imminente assunzione di 8 mila persone su tutto il territorio regionale, contemporaneamente, nel settore dei trasporti, si è verificata una vera e propria disfatta.

A farne le spese, sono 6 dipendenti della Società Sistema Srl (Azienda partecipata del gruppo TUA), che peraltro si aggiungono ai 54 licenziamenti effettuati nel 2015 dalla stessa Società partecipata, che si occupava, per conto di Tua, dei servizi complementari di trasporto, quali le attività di pulimento, la vendita/ distribuzione dei titoli di viaggio e il call center.

La Filt-Cgil Abruzzo ha ricordato quando, nel 2014, il candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo, invitato espressamente dalla Filt-Cgil a pronunciarsi in campagna elettorale sui temi del trasporto e, nello specifico, sul destino degli oltre 100 dipendenti della Società Sistema, oggetto di continui tentativi di privatizzazione, espresse la propria valutazione in merito: “Sistema è un “filetto di lavoro”. Se fossimo nella famiglia Agnelli, Giovanni Agnelli darebbe al migliore dei suoi figli un ramo di azienda di questo tipo” .

Alla luce di quelle dichiarazioni, la Filt-Cgil Abruzzo ha ora evidenziato come purtroppo di quel “filetto di lavoro” sia rimasto ben poco, a cominciare dai 54 operai oggetto della privatizzazione effettuata nel 2015 e ai quali la Regione non riuscì ad offrire un’alternativa.

La Filt-Cgil Abruzzo ha aggiunto anche che oggi questi lavoratori, che continuano ad assolvere alle attività di pulimento dei mezzi per conto di Tua, vivono una condizione drammatica: devono infatti subire continui ritardi nella elargizione degli stipendi, vessazioni e intimidazioni, il tutto nella indifferenza della società appaltatrice, ovvero TUA.

Ha sottolineato la Filt-Cgil Abruzzo: “TUA probabilmente, con la privatizzazione dei servizi, ha fallito su entrambi i fronti, sia sull’abbattimento dei costi (sensibilmente lievitati rispetto al ribasso iniziale con il quale beneficiarono dell’offerta), ma soprattutto rispetto alla qualità del servizio da garantire all’utenza (è sufficiente salire su un mezzo pubblico gestito da TUA per registrare la situazione indecorosa che si pone al cospetto dei viaggiatori)”.

Per i restanti 46 dipendenti, nonostante l’apprezzabile impegno mostrato dal Vice Presidente Giovanni Lolli, in veste di Responsabile delle attività produttive e delle Crisi industriali, le sorti non sono state benevole: per loro è previsto lo spostamento in amministrazione, biglietteria e call center.

Per 40 di essi è stato comunque possibile trovare un reimpiego in una delle due società TUA e SANGRITANA, ma con alcuni rilevanti svantaggi: dimezzamento della prestazione lavorativa (19 ore settimanali), azzeramento dell’anzianità maturata presso Sistema (in molti casi equivalente a circa venti anni di servizio), trasferimento per alcuni di essi in una residenza di lavoro diversa da quella anagrafica.

Decisamente più pesante è stato il destino dei 6 lavoratori rimasti senza lavoro, quasi tutti aventi un’età anagrafica di difficile ricollocazione. Ha sottolineato poi la Filt-Cgil Abruzzo, come per loro non vi sia stata alcuna considerazione e attenzione né da parte delle società regionali né da parte della politica: ovviamente tutto rigorosamente “secretato” (contrariamente alla cosiddetta amministrazione trasparente), come è dimostrato dalla necessità di dover inserire una password per conoscere l’esito di questa trattativa negoziale.

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