Almirante, l'unico, grande leader della destra politica non merita di diventare un pretesto


La via, nuovamente pretesa con un blitz furbetto, non gliela dedicano. In forza di opposti estremismi


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
19/06/2018 alle ore 08:26

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Lasciatelo riposare in pace Giorgio Almirante. E basta quindi con questa stucchevole telenovela. Ovunque, ma non a Roma; chiunque ma non Almirante: la via, nuovamente pretesa con un blitz furbetto, non gliela dedicano. In forza di opposti estremismi. 

Dopodiché, bisogna costruirlo il consenso, parlare, spiegarsi. E bisogna capire anche i motivi del diniego.

Ma tant'è, la destra è ormai una ridotta di inetti. Temendo di essere risucchiati dall'incontenibile protagonismo di Matteo Salvini provano a recuperare consensi con la pesca delle occasioni.

È così che riemerge all'improvviso l'ideona della via da dedicare al segretario del MSI a Roma. Ed è così che riesplode la polemica.

Sia chiaro: Almirante strameriterebbe di avere intitolata una via o una piazza della Città Eterna. La destra capitolina, che pur si proclama sua erede, no.

Depredata di ogni parola d'ordine (vedi mai se Almirante se ne sarebbe fatta scippare una!) dai barbari leghisti e senza la benché minima idea (che non sia la riproposizione di uno schema, il centrodestra, che sta collassando ovunque e che li vedrebbe comunque marginali), la cosiddetta "destra del raccordo anulare" ha riprovato l'operazione nostalgia con la via da intitolare a colui che fu il vero e, sin ad oggi, unico mattatore di quel campo.

Di quell'altro, di quello che avrebbe dovuto essere il delfino e si rivelò invece un'oloturia, meglio non dire nulla ne' nominarlo.

E, però, sbagliando ancora tempi e modi, ecco prima la rivendicazione e poi l'accusa ai Cinquestelle ondivaghi. È vero, quelli sono dubbiosi, oscillanti e la Raggi ha fatto una clamorosa e pure ridicola marcia indietro.

Ma quegli altri è meglio che si tacciano. Per decenza. Perché ci potrebbe sempre essere chi gli ricorda che per ben 5 anni, con l'Alemanno sindaco, hanno avuto tutte le possibilità di fare quel che adesso hanno chiesto alla maggioranza grillina. Ma neanche allora l'hanno fatto. Non ne hanno avuto il coraggio. Per timore degli attacchi e degli stop che - anzitutto dalla comunità ebraica - sarebbero arrivati. È vero, o no? Certo che è vero. Quindi, adesso basta. Meglio smetterla con certe furbate.

Meglio lasciarlo riposare in pace Giorgio Almirante e, semmai, celebrarlo con qualche intelligente iniziativa politica. A più di 73 anni dalla fine della guerra civile, (perché orribile guerra civile fu l'epilogo italiano della seconda guerra mondiale!) c'è ancora chi pretende abiure e c'è ancora chi ciurla nel manico.

Giorgio Almirante non merita di diventare un pretesto. Per nessuno di loro.

 

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