Pescara, Popolo della Famiglia: ecco perché contrario alla genitorialità a due mamme


Francesca Marzoli: "E'un falso ideologico oltre che di un abuso di potere gravissimo. Tutti noi siamo nati da una mamma e da un papà e questo è fuori da ogni ragionevole dubbio"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
18/06/2018 alle ore 16:15



Il Popolo della Famiglia di Pescara, insieme a tutto il PdF Abruzzo, fa riferimento ad un “grave falso ideologico e ad un abuso di potere gravissimo”, in merito a quanto accaduto a Francavilla al Mare il 14 giugno.

Nella mattina del 14 giugno infatti, il sindaco di Francavilla al Mare, Antonio Luciani, ha firmato un documento che attestava la genitorialità di due mamme e pertanto, nell'atto di nascita di una bambina, è stato possibile inserire il nome di entrambe le donne.

Successivamente il primo cittadino ha condiviso con orgoglio l’importante evento sul suo profilo Facebook, elogiando questo "importante primato" in Abruzzo.

Anche il segretario PD del circolo cittadino, Mirko Di Muzio, ha evidenziato l’ammirazione per questa decisione, sottolineando l’importanza “storica” di quanto accaduto, in quanto è stato sancito il riconoscimento di “un diritto civile oltre che morale”.

Di parere non proprio favorevole, invece, si mostra il Popolo della Famiglia di Pescara che, accanto a tutto il PdF Abruzzo, ribadisce con forza e chiarezza che chiunque accetti di trascrivere sull'atto di nascita di un bambino una grande "bugia", quale quella di essere nato da due donne, compie un’azione contraria alla legge italiana.

La vice presidente del circolo di Pescara del Popolo della Famiglia, Francesca Marzoli, augurandosi che in futuro questi episodi siano sempre meno frequenti, afferma: “si tratta di un falso ideologico oltre che di un abuso di potere gravissimo. Non a caso queste trascrizioni mendaci avvengono soprattutto in città amministrate da giunte del Movimento 5 Stelle o di centro sinistra, che da sempre si sono espresse a favore di utero in affitto, unioni civili e Dat”.

Prosegue la referente di Pescara, Marzoli: “tutti noi siamo nati da una mamma e da un papà e questo è fuori da ogni ragionevole dubbio. Per questo, il consentire o meno certe trascrizioni non è una questione di libertà, moralità o di punti di vista differenti. Esistono, infatti, leggi naturali che l’uomo non ha il potere di modificare a suo piacimento perché ci sono delle ovvietà che spazio e tempo non potranno mai scalfire”, aggiungendo che pertanto si tratta di tentativi di negare ciò che anche le Costituzioni, compresa la nostra, hanno messo per iscritto, garantendone così il diritto e il riconoscimento universale, soprattutto per le categorie più deboli che vanno tutelate e “non manipolate per fini velleitari e del tutto arbitrari, come in questo caso”.

Conclude infine Francesca Marzoli: “la legge in tal senso la detta la Natura: il resto è solo una fake news”.

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