Megalo 2, dal Comitato Via il no definitivo?


Tramonta definitivamente l'idea della realizzazione del nuovo Centro Commerciale:


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
18/06/2018 alle ore 14:40

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Il Comitato Via dice no a Megalò2. Tramonta definitivamente l’idea della realizzazione del nuovo Centro Commerciale: infatti il Comitato Via ha intimato il ritiro delle concessioni al Comune di Cepagatti intestate a Sile Costruzioni.

Ma cosa prevedeva il progetto? Sette edifici commerciali, un nuovo centro commerciale, di 30 mila metri quadrati a 150 metri dal fiume Pescara. Con la nascita del nuovo centro commerciale erano in programma oltre 400 assunzioni. Costo totale del progetto 30 milioni di euro.

La nuova area commerciale sarebbe stata suddivisa in diversi edifici: B1 riservato alla esposizione e vendita di prodotti per il bricolage ed arredo casa; B2 erano previsti quattro esercizi commerciali; all’edificio B3, altri sette esercizi commerciali. Il B4 destinato alla esposizione di prodotti per lo sport e tempo libero. Nell’edificio C sarebbe dovuto sorgere un Hotel su nove livelli per un’altezza di 27,75 metri e una superficie di mq 1668,90.

Ad esprimere un parere sulla vicenda è intervenuto il Presidente di Commissione Vigilanza nonché consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo.

“Come avevo da tempo sostenuto rilevo che il Comitato VIA ha intimato il ritiro delle concessioni al Comune di Cepagatti intestate a Sile Costruzioni (Ex e modifica planimetrica dell'intervento Sirecc ), conosciuto a tutti come ex-Megalò2. – dichiara il Presidente di Commissione Vigilanza Mauro Febbo – un percorso di laborioso studio che ha evidenziato delle criticità , anche attraverso le osservazioni di Forza Italia, presentate proprio al comitato via nello scorso autunno, insieme a quelle delle diverse Associazioni di categorie ed ambientaliste, che hanno portato alla luce discrasie sul mega insediamento di natura: ambientale, economica, sociale e procedurale. – ed aggiunge il Consigliere Febbo - Nonostante l'insistenza dei tecnici incaricati ed addirittura la farsa dell'insediamento del cantiere con tanto di cartellonistica. Il giusto finale per una vicenda che dura da troppo tempo.”

 

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