736 calciatori stanno per scendere in pista al "Circo di Mosca" (e dintorni ) per un mese intero di gol e acrobazie... E' Russia 2018, bellezza...e solo la Nazionale Azzurra di Capitan Nero Balotelli non può farci nulla...perchè non c'è, risucchiata nella decrescita infelice del calcio italiano, tutto chiacchiere e procuratori.
Al centro degli stadi un sol uomo, certamente al comando. E' lo zar Putin, scintillante come un "Clown Augusto", giacca rossa e bottoni d'oro.
Con una mano una frusta che schiocca ormai da lustri qua e là, nell'altra un microfono amplificato in tutto il pianeta. Vladimir dà il benvenuto a chiunque con quella bocca sottile messa lì ad impedire sorrisi troppo aperti, nella prudenza ancestrale della Grande Madre Russia. Lo zar ha già scaldato il motore a Sochi, nel gelo (anche geopolitico) delle Olimpiadi invernali.
Ma il Mondiale è ben altro, e sarebbe molto gradito un super risultato dei calciatori locali che in verità hanno vinto solo prima del '68, e si trattava dei Campionati di un'Europa oggi invisibile persino in rete... Ma si comincia con Russia - Arabia Saudita, nelle intenzioni degli organizzatori impegno leggero, proprio come di solito al circo il primo numero deve scorrere lieve senza troppo stupire.
Tutti i protagonisti recitano i riti della vigilia, dall'Islanda a Panama, anche se, a voler essere acuti e globali, in fondo c'è un pò d'Italia e ci sono gli Stati Uniti (anch'essi non qualificati alla fase finale), c'è uno spruzzo di Zamparini e l'orma greve di Trump.
Nel dettaglio: a 1 giorno dal via la Spagna fa saltare la panchina di Lopetegui, perchè ha reso noto a cose fatte il passaggio al Real Madrid, un tradimento, naturalmente milionario. E i giocatori, la continuità tecnica? Fa nulla, avrebbe detto appunto Zamparini.
Sampaoli, c.t. dell'Argentina, invece ha dovuto schivare, alla Trump maniera nientemeno che uno scandalo per molestie ad una cuoca, che peraltro non denunciò e forse non ricorda bene. A Hollywood, dove ormai scivolano tutti, sarebbe scattata la squalifica, a Russia 2018 no, magari per fortuna, come direbbe Donald in un tweet insieme al suo nuovo amicone Kim.
Si parta allora, Vladimir sorride ancora un pò e, chissà, a ben pensarci, potrebbe essere un pessimo segnale
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