Mattoscio, che momentaccio: che succede al plenipotenziario d'Abruzzo?


Qualche poltrona di troppo, secondo la Corte dei Conti, che sta indagando sulla sua posizione


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
11/04/2018 alle ore 10:00

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Da un po’ di tempo è scomparso dalla scena politica: un momentaccio per il plenipotenziario Nicola Mattoscio, presidente della Saga in procinto di dimettersi, presidente-ombra della Fondazione PescarAbruzzo e direttore del dipartimento di Filosofia all’università D’Annunzio.

Qualche poltrona di troppo, secondo la Corte dei Conti che sta indagando sulla sua posizione:  in effetti Mattoscio, che fino a un mese prima delle elezioni compariva sempre in prima fila accanto al governatore non ancora senatore Luciano D’Alfonso e che ora invece è scomparso e non si vede più (pare per la delusione di non essere stato candidato al Parlamento), è stato per alcuni lustri presidente della Fondazione, così come racconta Il Messaggero, e poi ha passato la mano per limiti di mandato a Paola Damiani mentre lui, grazie a una modifica statutaria con cui ha introdotto la carica di segretario generale, si è insediato su quella poltrona, dalla quale continua a governare la Fondazione.

In questa veste Mattoscio percepisce la bellezza di 10 mila euro mensili, probabilmente in contrasto, secondo la Corte dei Conti, con l’articolo 6 della legge 240 del 30 dicembre 2010 che impone l’assenza di vincoli di subordinazione nei rapporti con soggetti terzi per chi è dipendente come lui dell’Università. E non fa niente che lui abbia ottenuto, probabilmente, una deroga dall’ex rettore Di Ilio, le leggi non si possono derogare. Ma lo stesso Mattoscio ha precisato al Tgr che “la procura generale della Corte dei Conti avrebbe chiesto l’archiviazione perché non ravviserebbe un danno erariale e anche perché l’Ateneo aveva autorizzato il doppio incarico il 18 maggio del 2016”.

La Fondazione gestisce un sacco di soldi, un ingente patrimonio della collettività, circa 250 milioni di euro, e trai suoi compiti c’è  ricerca scientifica e tecnologica, educazione, istruzione, formazione e attività culturali. Invece, negli ultimi anni, la Fondazione si è dedicata molto al mattone: attraverso la società Gestioni culturali srl, sempre della Fondazione, ha portato a termine alcune operazioni immobiliari e ha concesso alcuni importanti prestiti obbligazionari.

L’ultimo prestito, da 2 milioni e 200 mila euro lo ha concesso alla società Dynamin holding del neo deputato e neo responsabile dell’organizzazione di Forza Italia, Antonio Martino, che è stato anche vice presidente della Pescara calcio di Daniele Sebastiani. E alla Pescara calcio, sempre Mattoscio ha concesso un prestito obbligazionario da 5 milioni di euro per il Progetto scouting 2014-2018. Poi ha acquistato per 2 milioni e 700 mila euro l’immobile di via Michelangelo della Gdp Real Estate, società di cui fa parte oltre a papà Daniele, anche la figlia Michela Sebastiani insieme a Vincenzo Marinelli e a Domenico Simeone.  

E sempre nel campo immobiliare, è di poco tempo fa l’acquisto del palazzetto che ospita la libreria Feltrinelli in via Milano, che era di proprietà di Alessandro Acciavatti, costruttore ed ex dirigente della Pescara calcio. Insomma, una vera e propria passione per il calcio.

Lo stabile di via Michelangelo avrebbe dovuto ospitare l’istituto di design industriale della fondazione, diretto dallo stesso Mattoscio, che però poco dopo ha comperato un altro immobile della Provincia di Pescara in via Battisti per lo stesso scopo.

Le indagini della Corte dei Conti sono venute fuori grazie alla conclusione dell’inchiesta sui falsi in bilancio della Saga, contestati sempre a lui come presidente. Dopo che i periti hanno depositato la perizia, il pm Anna Rita Mantini ha chiuso il fascicolo che ora è sul tavolo del procuratore Massimiliano Serpi

ps: quindi all’orizzonte per Mattoscio si profila una doppia, pesantissima grana.