Riforma dell'ordinamento Penitenziario, ecco le istanze sul tavolo dal Consiglio dei Ministri


Carola Profeta: "Attacco alla democrazia, siamo pronti a incatenarci davanti al Parlamento"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
16/03/2018 alle ore 13:39

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Con un colpo di coda, agli sgoccioli di un governo delegittimato dal popolo italiano il 4 marzo, che ha bocciato sonoramente la sinistra e in particolar modo il PD , stamane alle 11 è previsto all’ordine del giorno di un Consiglio dei Ministri, l’approvazione della Riforma dell'Ordinamento Penitenziario.

Di seguito la spiegazione tecnica, del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, Elisabetta Aldovrandi:

"Oggi, 16 marzo 2018,  il Consiglio dei Ministri del governo Gentiloni, un governo delegittimato e caducato di fatto, deciderà l’approvazione di parte di quella riforma del sistema penitenziario voluta dal Ministro Orlando, che prevede, tra le altre cose: 1) Niente carcere per le condanne (non le pene) fino a quattro anni, con la conseguenza che uno stupratore o un rapinatore incensurato, per esempio, accedendo a riti alternativi e sconti di pena, potrebbe essere condannato a una pena sotto i quattro anni e quindi evitare il carcere. 2) Benefici e sconti di pena per gli ergastolani. 3) Niente revoca automatica delle misure alternative al carcere anche se vengono violate le prescrizioni che le riguardano (per esempio per il detenuto agli arresti domiciliari il fatto di non poter uscire di casa se non autorizzato dal giudice). Il governo essendovi state le elezioni può svolgere solo gli atti di ordinaria amministrazione, questa è una aberrante forzatura esercitata da un governo che non può assumere, a elezioni finite, simili decisioni.

A Pescara in questo ultimo anno c’è stata una mobilitazione enorme sulla petizione promossa dalla famiglia di Jennifer Sterlecchini - aggiunge in una nota Carola Profeta, presidente regionale dell'associazione Noi per la Famiglia- per l’approvazione della legge sull’eliminazione del rito abbreviato per i crimini violenti; petizione che ad oggi ha già raccolto, la straordinaria quota di 25 mila firme, solo nel territorio abruzzese, senza considerare le migliaia di firme raccolte in tutta Italia dalle varie organizzazioni e associazioni che ci hanno voluto sostenere, comprese le Commissioni Pari Opportunità di tutte le regioni italiane".

La regione Abruzzo -prosegue la Profeta- nell’ultimo anno conta, oltre a Jennifer, altre vittime di crimini violenti: la dott.ssa Ester Pasqualoni a Sant’Omero (TE); Letizia Primiterra e Laura Pezzella a Ortona (CH); Monia Di Domenico, non annoverata fra i femminicidi per le motivazioni del crimine e i rapporti con l’assassino".

"Insieme all’Osservatorio, all’Associazione Noi per la Famiglia e a tanti altri familiari di vittime - commenta- siamo stati in Parlamento il giorno della votazione della legge che per la seconda volta era stata calendarizzata, dopo essere stata approvata precedentemente dalla Camera, e poi rigettata al Senato per colpa della sinistra. Sotto l’impulso della nostra petizione, il lavoro incessante dell’Osservatorio e la resilienza dell’On. Walter Rizzetto di FDI e soprattutto del “padre” della proposta di legge l’on Nicola Molteni della Lega, la legge viene riportata alla Camera e rivotata, a stragrande maggioranza da Lega, FDI, M5S e PD. Il PD dà il suo parere favorevole alla legge solo perché durante la dichiarazione di voto FI si astiene misteriosamente (poiché l’aveva votata precedentemente) e quindi per loro è solo una tattica politica per evidenziare la non convergenza su questo tema di un punto fondamentale del programma politico del cdx, e soprattutto perché sa che la legge sarà fatta naufragare nuovamente in Senato grazie al Presidente Grasso, che noi abbiamo incontrato e che ci ha personalmente detto che “non aveva nessun poter per far approvare e neanche calendarizzare il PDL” tant’è che verrà bocciata, la settimana successiva, da alcuni senatori, anche del gruppo IDEA e FI. Il giorno della votazione avevo subito capito che il PD aveva fatto solo una mossa politica per non perdere ulteriore credibilità agli occhi degli italiani, votando questa legge giusta e doverosa, ma che non aveva nel suo intento di farla approvare. Nel suo DNA di governo , la sinistra, non ha nessuna propensione alla certezza della pena e lo stato di diritto. Difatti, senza nessuna legittimazione, approveranno una riforma che va esattamente nella direzione contraria alle posizioni di FDI e della Lega.

"Un ulteriore indulto, -chiosa la portavoce del comitato- grazie al quale chi si macchia di un crimine che non prevede una condanna superiore ai 4 anni non va in galera. E tra questi reati ci sono lo stalking, la violenza domestica, la violenza sessuale, il furto, le lesioni".

"Vorrei tanto sapere cosa ne pensa il sottosegretario, Senatrice Federica Chiavaroli, che inaugura continuamente gli sportelli antiviolenza, poiché è parte integrante del ministero che ha varato questa legge terribile? E un appello lo voglio fare anche al dott. Michele Fina, (anche lui abruzzese) collaboratore del ministro Orlando che in un incontro a Teramo solo pochi mesi fa, ha ascoltato, in diretta, le voci di alcune vittime di violenza e familiari di vittime, e ha promesso che il governo avrebbe varato misure per difenderle".

Carola Profeta annuncia la battaglia: "Queste sono le misure ? -conclude- Se passa questa riforma noi siamo pronti ad incatenarci davanti al Parlamento.Voi non vi rendete conto del male che fate, uccidendo loro due volte, e alle loro famiglie, non restituendo loro un minimo di pace con una legittima giustizia. E di questo il paese ve ne ha già chiesto il conto!