Capistrello, depositato progetto per intubare il fosso Rianza


Forum H2O contrario: "Le acque del bacino del Liri sono già ampiamente sfruttate"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
01/02/2018 alle ore 17:10

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La società Abruzzo Energie Rinnovabili Srl ha presentato al Comitato VIA regionale la richiesta di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale per l'intubazione del fosso Rianza a Pescocanale di Capistrello al fine di produrre energia elettrica.

Il Fosso Rianza è stato inserito tra quelli ad interesse idropotabile in base all’elevata qualità delle acque presenti. La sua portata media annua è stata stimata, in base a pochissimi anni di studio, in 369 litri al secondo.

Il deflusso che lascerebbero in alveo, successivamente all’intubazione, è di soli 63 litri al secondo, pari al 17% della portata totale. Durante i momenti di piana la portata del fosso arriva a 780 litri al secondo ma, in questo caso, il deflusso sarebbe comunque lasciato a 63 litri al secondo, riducendo la percentuale naturale di portata fino all'8% del valore standard. Quindi in condizioni favorevoli di piena ben il 92% dell’acqua presente, pari a 717 litri, sarebbe intubato per la produzione di energia elettrica.

Il dato suona allarmante in quanto in Abruzzo il 72% dei fiumi si trova in uno stato di qualità ecologica al di sottp degli standard previsti dall’Unione Europea.

Il presidente del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Augusto De Sanctis, in una nota, spiega le ragioni della contrarietà all’intubazione del fosso: “Le acque del bacino del Liri sono già ampiamente sfruttate per la produzione di energia elettrica, con un contributo enorme per la produzione da fonti rinnovabili con conseguenze purtroppo visibili in termini di impatto ambientale. Il corso d'acqua principale in questi anni ha mostrato diverse criticità subendo pressioni che vanno anche oltre la questione dell'idroelettrico. In questo contesto i corsi d'acqua secondari che mantengono una qualità ambientale elevata dovrebbero essere pertanto adeguatamente preservati”.

 

De Sanctis sottolinea le conseguenze che, nei momenti di scarsa affluenza idrica, si potrebbero verificare: ”I periodi di siccità con carenza di acqua stanno diventando sempre più frequenti per cui a nostro avviso le acque sorgive non dovrebbero essere concesse anche per ragioni di possibile utilizzo idropotabile. Ricordiamo che la sottrazione da un corso d'acqua di elevate quantità di acqua comporta pesanti ripercussioni sulla sua qualità ambientale".

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