Dell'Aventino Mangimi: "Non c'è il rischio di replicare casi noti come la Intecs o la Honeywell"


Il sindaco Di Giuseppantonio rassicura sulla sorte dello storico stabilimento di Fossacesia


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
16/01/2018 alle ore 22:33



Si era conclusa a dicembre la trattativa per il rilevamento da parte del Gruppo Grigi dell'intero ramo commerciale di Dell'Aventino Mangimi, storico marchio abruzzese leader nel settore della zootecnia. A poco meno di un mese dall'acquisizione, i sindaci dei comuni che orbitano intorno al sito sangrino hanno sollecitato un tavolo di incontro per ricevere dai vertici dell'azienda garanzie sul mantenimento degli attuali livelli di occupazione.

"Con me alla riunione erano presenti i sindaci dei comuni della zona Pedemontana, quindi Paglieta, Santa Maria Imbaro e Mozzagrogna" – ha commentato Enrico Di Giuseppantonio, primo cittadino di Fossacesia - "Abbiamo incontrato Dell'Aventino Nereo, amministratore dell'omonima azienda".

Risale al 1964 l’inizio dell’attività produttiva della Dell’Aventino Mangimi, nel vecchio stabilimento di Paglieta oggi dismesso.

L'impianto di Fossacesia, ubicato a pochi metri dal casello autostradale Val di Sangro, può vantare una posizione strategica, macchinari tecnologici e 40 maestranze altamente specializzate, tutti complici del successo nazionale e internazionale del mangimificio. Insomma un'occasione ghiotta, che ha fatto gola alla stessa Grigi, determinata alla conquista di nuove posizioni di mercato.

"Dell'Aventino, con alle spalle oltre 50 anni di storia nel settore della zootecnia e un fatturato che sfiora i 30 milioni di euro - si legge in una nota - ha individuato nell'azienda umbra l'alternativa ideale per sviluppare il brand nei prossimi anni e consolidare la propria posizione. Con questa ultima rilevante iniziativa, Gruppo Grigi consolida ulteriormente la sua leadership nel settore dei mangimi e si afferma ancora una volta per la dinamicità e per la strategica attenzione alle possibilità che il mercato propone".

"Al Gruppo Grigi, di Bastia Umbra, è stato venduto il ramo commerciale, mentre dovrebbe subentrare a breve un altro marchio italiano per l'acquisto dello stabilimento nel Sangro" – precisa Di Giuseppantonio. Una prospettiva, quest'ultima, che ha fatto "drizzare le antenne" e paventato l'ipotesi di mobilità per alcuni dipendenti. Il sindaco quindi punta dritto al nocciolo della questione: "E' prevista la liquidazione di alcune unità operative ormai vicine all'età pensionabile, a cui si daranno delle uscite importanti, mentre un altro nucleo verrà gestito con sistemazioni alternative " -rivela- "In sintesi ci sarà una riduzione di 10-15 dipendenti, il numero non è ancora definitivo.

"Non c'è il rischio di replicare casi noti come la Intecs o la Honeywell di Atessa, l'azienda è molto solida, ha un marchio che funziona benissimo" – assicura ancora Di Giuseppantonio - "del resto, il Gruppo Grigi è subentrato proprio in virtù dell'importanza dell'azienda che è andata a rilevare. Nella ristrutturazione stessa tuttavia è insita una riduzione dei dipendenti, ma noi abbiamo chiesto soluzioni alternative per mantenere intatti i livelli occupazionali".

twitter@ImpaginatoTw