Rifiuto Capitale, c'era l'accordo


Il governatore Luciano D'Alfonso era perfettamente consapevole che la spazzatura di Roma sarebbe arrivata in Abruzzo


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
09/01/2018 alle ore 10:01



I rifiuti di Roma ce li beccheremo tutti, con la benedizione di Matteo Renzi. E ce li beccheremo tutti anche perché la Regione Abruzzo ha rinnovato il 7 dicembre scorso l’accordo con il Lazio. Era perfettamente consapevole quindi il governatore Luciano D’Alfonso che la spazzatura della capitale sarebbe arrivata qui. Invece lui in una intervista televisiva è caduto dal pero:

“Non siamo insensibili ai problemi delle altre realtà ma vogliamo sapere gli esatti termini, i tempi che impiegherà Roma per ripristinare una condizione di normalità. Vogliamo essere sicuri che questa emergenza non duri all’infinito e soprattutto quanti rifiuti arriveranno in Abruzzo”.

Aspetti già valutati e soppesati nella delibera numero 736, approvata il 7 dicembre scorso: l’Abruzzo ritiene “sussistenti le ragioni di interesse pubblico e urgenza alla prosecuzione del servizio”, si legge negli atti, e quindi dà il via libera alla proroga, alle stesse condizioni, per un quantitativo massivo di 180 tonnellate al giorno e per complessive 40.150 tonnellate annue fino al 16 ottobre prossimo.
Ma si tratta solo di una proroga, perché Roma capitale già smaltisce nella discarica Aciam di Aiellli, località La Stanga, la bellezza di 40.150 tonnellate l’anno, grazie a una delibera del 2015. L’accordo quindi c’era già da tre anni, ed è in vigore tra le due Regioni a partire dal 16 ottobre del 2014, appositamente per il “trattamento/smaltimento/recupero di rifiuti col codice Cer di Roma capitale”.

E spiega la Regione Abruzzo nella sua delibera, che intende perseguire “politiche ambientali basate su principi di collaborazione e sussidiarietà istituzionale tra gli enti interessati”. E tutto con la benedizione del segretario del Pd. Che alla fine ieri è entrato a gamba tesa nella polemica:

“La città di Roma ha un problema con i rifiuti – ha detto Matteo Renzi – La societa’ che se ne occupa ha chiesto una mano all’Emilia-Romagna che ha dato il via libera tramite il presidente Stefano Bonaccini. Prima di iniziare a trasferire i rifiuti in Emilia-Romagna, la città di Roma ha cambiato idea. I giornali scrivono che da Milano qualcuno ha suggerito alla sindaca di non farsi aiutare da un amministratore del Pd come Bonaccini”.

Renzi prosegue:

“Allora la città di Roma ha chiesto una mano alla Regione Abruzzo che ha dato il via libera tramite il presidente D’Alfonso. Temo che nelle ultime ore si siano accorti che anche D’Alfonso è iscritto al Pd. E quindi si è bloccata anche questa soluzione. Nel frattempo a Roma i cassonetti sono pieni. Secondo me adesso diranno che la colpa è del Pd. Scherzi a parte – attacca Renzi – per favore, sui rifiuti non si scherza. I nostri amministratori non fanno polemiche di parte. Siamo pronti a dare una mano alla Citta’ di Roma”.

D’altronde, l’aveva detto anche il gruppo regionale dei Cinquestelle:

“L’accordo per lo spostamento dei rifiuti da Roma in Abruzzo dipende da un Accordo tra Regione Lazio e Regione  Abruzzo, entrambe a guida PD. E a rendere questa regione un ricettacolo di rifiuti da tutta Italia, sono stati gli ultimi due Governi regionali, rispettivamente di centro destra e di centro sinistra. Grazie a questa gestione fallimentare, infatti, l’Abruzzo ha una capacità di trattamento di gran lunga superiore al suo fabbisogno: è in grado di trattare almeno il doppio dei rifiuti indifferenziati che produce all’interno del territorio regionale. Questa capacità è stata confermata dal Piano di Gestione dei rifiuti, approvato dalla Regione Abruzzo di D’Alfonso nello scorso mese di dicembre con il voto contrario del M5S.”

ps: nessun segreto, solo qualche bugia. Anzi, qualche bugia di troppo. Sennò come glielo spieghi agli abruzzesi, in campagna elettorale, che l’Abruzzo si era fatto volontario?

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