Legge elettorale, Rosatellum incassa fiducia al Senato. Napolitano: Forzatura passaggi parlamentari


Domani le dichiarazioni e il voto finale sul provvedimento


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
25/10/2017 alle ore 19:44



La nuova legge elettorale con l'aiuto dei verdiniani supera lo scoglio del Senato. I voti di fiducia sono un film già visto: bagarre in Aula e proteste dei grillini in piazza. Ma sul Rosatellum 2.0 pesa come un macigno l'intervento di Giorgio Napolitano. Il presidente emerito della Repubblica prende la parola in Aula per esprimere tutta la sua disapprovazione sul metodo usato per approvare la legge. L'ex capo dello Stato, che tanto aveva invocato una legge ampiamente condivisa, non poteva non sottolineare la  "forzatura" nei passaggi parlamentari. Ma, nonostante la bacchettata, non si tira indietro e assicura la sua fiducia, partecipando però solo al voto elettronico  finale sul provvedimento. "Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell'azione per le riforme", spiega Napolitano. Quanto al ricorso alla fiducia da parte dell’esecutivo, l’ex capo dello Stato ricorsa che il premier Paolo Gentiloni è stato sottoposto a "forti pressioni" e aggiunge che la legge elettorale non dovrebbe "essere rivista alla vigilia di elezioni politiche generali". Detto questo, mette in evidenza "l’anomalia di troppi, frequenti cambiamenti in Italia di una disciplina che dovrebbe essere, ed è generalmente in Europa, costante per un lungo periodo". Insomma, chiarisce, "il dilemma non è: fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, un’obiezione di incostituzionalità della fiducia. C’è però stato, nell’esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata?". Napolitano ricorda anche che "Gentiloni, sottoposto a forti pressioni, ha dovuto aderire a quella convergente richiesta, proveniente peraltro da quanti avrebbero potuto chiedere il ricorso alla fiducia non già su tutte le parti sostanziali della legge, ma sui punti considerati determinanti, cosa che non ebbero la lucidità o il coraggio di fare". Intanto, i grillini chiamano in ballo l'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dando il suo ok anche al Rosatellum, "sarebbe il primo presidente ad aver firmato due leggi elettorali illegali e truffaldine - osserva il deputato Alessandro Di Battista -. Mi auguro che ci pensi molto bene, perché è diritto del popolo italiano potersi scegliere i rappresentanti". Finita la "maratona" delle cinque fiducie, i lavori a Palazzo Madama riprenderanno domani mattina alle 9.30, con le dichiarazioni e il voto finale. 

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