Il 'buen retiro'? Abruzzo meglio dei Caraibi, ma la Regione sul turismo latita


Un territorio che, secondo "Live and Invest Overseas", con appena 11 mila chilometri quadrati è la regione più trascurata e sottovalutata dell'Italia Centrale



La regione più trascurata e sottovalutata dell'Italia Centrale, ma nonostante ciò in cima alla classifica mondiale delle mete preferite per ricchi pensionati. Da non credere la situazione in cui versa l'Abruzzo e un comparto, il turismo, che è una vera gallina dalle uova d'oro ma a patto che il "fattore" se ne accorga, mentre invece la Regione ancora non compie quel salto di mentalità in avanti fatto ad esempio dalla Puglia nell'ultimo decennio.

Chiudere col passato, trasferirsi all’estero, pagare tasse più basse e godersi i risparmi di una vita coccolati da una sanità efficiente. Magari trascorrendo la giornata in una spiaggia esotica, con la vista di un bel tramonto. È davvero questo il “buen retiro” ideale? A giudicare dalla classifica stilata da “Live and Invest Overseas” ci si accontenta anche di molto meno. L'Abruzzo, infatti, è al quarto posto tra le dieci migliori località dove ritirarsi in pensione nel 2017 sulla base dell'Annual Overseases Retirement Index 2017.

Un territorio che, secondo la rivista specializzata, "con appena 11 mila chilometri quadrati è la regione più trascurata e sottovalutata dell'Italia Centrale, con un costo della vita inferiore del 30-70 per cento rispetto a quello della Toscana o dell'Umbria". In Abruzzo, secondo gli autori della classifica, "una coppia di pensionati potrebbe vivere con appena 1.400 dollari al mese, incluso l'affitto". 

Tra le altre destinazioni, una in Messico, una in America Centrale, due nei Caraibi, una in Asia e cinque in Europa. L’Abruzzo si piazza dopo Algarve in Portogallo, Valletta a Malta e Mazatlan in Messico. Martinsicuro meglio dei Caraibi, dunque!

Sono 13 le categorie prese in considerazione nell'indice di pensionamento d'oltremare del 2017. I pensionati, secondo la rivista, nello scegliere la propria meta considerano il costo della vita, la criminalità e la sicurezza, l'inglese parlato, l'intrattenimento, le condizioni ambientali, la comunità di espatriati, l'assistenza sanitaria, l'infrastruttura, l'accessibilità dei beni immobili, le restrizioni immobiliari, la ricreazione, le opzioni di residenza e le tasse. Come bonus troviamo il clima, anche se non tutti hanno in mente la stessa idea di clima ideale.

Tra i fattori che contribuiscono ad innalzare il punteggio dell'Abruzzo, il facile accesso alle spiagge, il clima temperato che permette di andare al mare in estate e di sciare in inverno, lo  scarso affollamento, l'assenza di industria pesante. Una regione premiata anche per la presenza di borghi incantevoli, di castelli, vigneti e dolci colline. Per gli amanti delle attività all’aperto e della natura, invece, i Parchi Nazionali della Majella e del Gran Sasso e i caratteristici sentieri escursionistici sono un valore aggiunto di grande rilievo.

Al netto di tutte le ricchezze naturali di cui dispone l'Abruzzo, la visione di Life and Invest Overseas appare, per chi in Abruzzo vive e per chi dell'Abruzzo conosce i problemi, decisamente ottimistica. Il mare, purtroppo, negli ultimi tempi è sempre più spesso alle prese con problemi di inquinamento, complici le gravi carenze infrastrutturali in materia di depurazione. La regione è appena uscita dal commissariamento, durante il quale ha toccato livelli di tassazione tra i più elevati in Italia.

Le strade periferiche, grazie anche allo smantellamento delle Province, sono sempre meno praticabili e i collegamenti tra la costa e le aree interne non sono certo un esempio di efficienza. Durante la stagione invernale, quando manca la neve, gli impianti sono costretti a chiudere e il turismo non è supportato né da iniziative private al passo con i tempi né da scelte politiche mirate.

Per non parlare della sanità abruzzese, che ogni giorno costringe i propri cittadini ad ingrossare le liste d'attesa, con i tempi per effettuare analisi e visite mediche che quando va bene si attestano sui 4 o 5 mesi e quando va male arrivano a superare un anno.

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