Usa, Stephen Bannon dichiara guerra alla leadership repubblicana al Congresso




Categoria: ESTERI
11/09/2017 alle ore 12:41



Stephen K. Bannon, l'ex consigliere strategico del presidente Usa Donald Trump e figura di riferimento della "destra alternativa" statunitense, ritenuto l'ispiratore della campagna elettorale del presidente e una sorta di "eminenza grigia" alla Casa Bianca nei mesi immediatamente successivi al voto dello scorso novembre, domenica scorsa ha dichiarato guerra aperta alla leadership del Partito repubblicano al Congresso. Intervistato durante il programma di approfondimento "60 Minutes" della Cbs, Bannon ha accusato i presidenti repubblicani di Senato e Camera - Mitch McConnel e PaulRyan - di puntare a "annullare l'esito delle elezioni del 2016", contrastando in tutti i modi possibili la concretizzazione dell'agenda con cui Trump ha ottenuto la fiducia degli elettori statunitensi. Bannon, che da quando aveva lasciato la Casa bianca per tornare a dirigere Breitbart News non aveva ancora concesso interviste televisive, ha apertamente accusato il Partito repubblicano e la sua leadership per la promessa mancata della Casa Bianca di revocare e sostituire la riforma della sanità Affordable Care Act voluta dall'ex presidente Barack Obama. Bannon ha avvertito che si avvarrà di Breitbart, piattaforma d'informazione di riferimento dei nuovi movimenti conservatori statunitensi, per porre i Repubblicani di fronte alle loro responsabilità e il loro boicottaggio della presidenza in carica. Ribadendo al propria lealtà al presidente, l'ex consigliere ha criticato anche diversi membri dell'amministrazione presidenziale di cui ha fatto parte sino a poche settimane fa, accusandoli di essere corresponsabili delle incessanti fughe di informazioni anonime alla stampa e della discutibile risposta della Casa bianca alle violenze di Charlottesville, che ha esposto il fianco del presidente alle accuse dei media di blandire il suprematismo bianco. Bannon ha citato in particolare il consigliere economico di Trump e direttore del Consiglio economico nazionale, Gary Cohn, che a suo dire dovrebbe dimettersi per aver criticato apertamente Trump nel corso di una intervista al "Financial Times". Sul fronte della politica estera, Bannon è tornato a spronare una risposta più dura alle pratiche commerciali e all'appropriazione tecnologica della Cina. L'esponente della destra alternativa ha messo in guardia infine i Repubblicani e il presidente dall'idea di legalizzare il Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), il provvedimento incostituzionalmente varato da Obama nel 2012 per consentire la permanenza nel paese di circa 700 mila immigrati irregolari giunti negli Usa quando ancora erano minorenni: "Se proseguiranno su questa linea - ha avvertito Bannon in riferimento ai Repubblicani - si giungerà alle logiche conclusioni, e tra febbraio e marzo si scatenerà una guerra civile nel Partito repubblicano che non sarà meno aspra di quella del 2013".

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