“L’acquisizione di Tercas è stata laboriosa, ma è avvenuta senza aiuti e senza trucchi”. Lo dice ad Impaginato.it Francesco Paolo Sisto. Legale della Banca Popolare di Bari su cui, in queste ore, si sono riaccesi i riflettori: la procura di Bari ne ha indagato i vertici dopo la segnalazione di un dipendente su presunte irregolarità relative proprio all’operazione sull’ex Cassa di Risparmio di Teramo. “E’ una bolla mediatica: non c’è nulla di nuovo rispetto all’inchiesta contro ignoti del 2016. L’unico elemento in più a disposizione degli inquirenti è la dichiarazione di un dipendente che è stato licenziato per giusta causa da BpB e che noi citeremo in giudizio per tentata estorsione. Si tratta di una persona che è stata per appena tre mesi all’ufficio rischi. E – specifica il legale di BpB – nel solo 2016 la banca ha avuto tre ispezioni della Banca d’Italia e una della Consob. Che non hanno rilevato alcunché”, dice Sisto che oltre ad essere l’avvocato del colosso bancario del Sud è pure parlamentare di Forza Italia.
E che minimizza sugli ultimi scoppiettanti risvolti determinati dal nuovo filone aperto Procura barese. Che ora ha indagato i vertici di BpB per associazione per delinquere, truffa, ostacolo all'attività della Banca d'Italia e false dichiarazioni nel prospetto informativo depositato alla Consob. “La nostra è una banca solida, sana e trasparente. E tutta questo clamore mi fa supporre che taluni poteri economici non siano contenti di tutto questo”. Fatto sta che i 70 mila piccoli azionisti della Popolare di Bari sono in fibrillazione, le associazioni dei consumatori addirittura sul piede di guerra. Dopo un periodo di relativa calma in cui sono state portate a termine operazioni significative. Come l’integrazione tra Banca Tercas e Banca Caripe. “Voglio rassicurare tutti, anche gli abruzzesi – sottolinea Sisto-: l’acquisizione di Tercas da parte della Popolare di Bari non è avvenuta addomesticando i bilanci con la scolorina. E’ tutto questo lavoro sta cominciando a dare i suoi frutti".