Nonostante il centrodestra e Fdi abbiano ottenuto buoni risultati in Abruzzo sia in occasione delle regionali che delle europee, Fratelli d'Italia non sfonda quando avrebbero potuto. Perché? Che cosa succede davvero nelle dinamiche tra dirigenti e nuove leve? C'è un accavallamento di ruoli che non permette una ottimale organizzazione?
Impaginato ha cercato di capire, anche alla luce del coordinamento provinciale di Pescara in cui i dirigenti meloniani hanno fatto il punto del risultato Ue. Un risultato che sarebbe potuto essere anche migliore, visto e considerato che alcuni candidati hanno ottenuto buonissimi numeri, forse anche più incoraggianti di quelli "portati" da dirigenti presenti sul territorio da più tempo che adesso hanno un ruolo dispicco in Regione e a cui qualche militante chiede di fare una scelta precisa, per non togliere tempo e risorse alle esigenze di partito.
Ecco che quindi si è innescato un dibattito in alcuni circoli, che si sta snodando anche sui social e sulle chat interne. Dopo il focus acceso sulle frizioni intestine della Lega Abruzzo, ecco il fronte destrorso dei Fdi ad animare la politica abruzzese.
Secondo Aurelio Toro, coordinatore Fdi Pianella, “sfondare come ogni cosa è relativo, avendo aumentato i voti e ottenuto un punto percentuale in più rispetto alla media nazionale è sicuramente un ottimo risultato”.
Ma c'è un ma. Secondo Giandonato Morra, capo in Abruzzo di Fdi, "il risultato delle europee di Fratelli d’Italia è molto positivo e bisogna sempre tenere presente che Fdi è nata nel 2014. Non è una problematica di accavallamento di ruoli, non vedo questo. Piuttosto è la logica di crescita di un partito che ad oggi, già qualche giorno dopo le europee, ci vede ulteriormente in crescita perché alle europee ci davano sul 5,5/6 % e l’ultimo sondaggio nazionale oggi ci dà al 7,5%".
Ergo evidentemente, "il lavoro fatto sui territori dal nostro leader Giorgia Meloni sta ottenendo risultati ma ci vuole quella sedimentazione di consenso che ha bisogno della sua tempistica". Ecco il punto mancante. "Piuttosto, il dato che vedo attualmente negativo ma in prospettiva da migliorare è saper organizzare prima le liste per pensare (con un lavoro fatto nei territori in questi 5 anni) finalmente a un evento regionale di Fratelli d’Italia alle europee. Questo comporta una programmazione sin da oggi, pensando a quale possa essere la persona utile per questo percorso, pensare anche di farla conoscere negli altri collegi più numerosi, dove lavorando bene si possono intercettare dei voti".
Morra osserva che Fratelli d’Italia ha sì fatto un buon risultato in Abruzzo, anche superiore ad altre regioni "però, in prospettiva ciò va cristallizzato e per cristallizzare e crescere alla fine devi riuscire a eleggere". Ovvero "il dato positivo di queste europee è che Fdi in Abruzzo ha avuto anche la capacità di scoprire nuovi talenti come Margherita D’Urbano (seconda per preferenze dopo Giorgia Meloni, ndr) che è riuscita a esplicitare le proprie qualità personali che comunque l’hanno portata a fare un bellissimo risultato. L’intelligenza del partito adesso, deve essere quella di valorizzare i giovani competenti”.
twitter@ImpaginatoTw