Alitalia, tanto tuonò che non piovve: è voglia di proroga


L'unica certezza è il rinvio al 15 luglio per l'offerta di salvataggio


di Mattia Giallonardo
Categoria: ABRUZZO
17/06/2019 alle ore 12:16



Mese caldissimo per il salvataggio di Alitalia. Dopo la decisione di prorogare i termini per la presentazione dell'offerta dal 15 giugno al 15 luglio, si prospettano altre intense settimane di lavoro per trovare una soluzione al rebus entro la nuova scadenza. Soluzione che rimane complicata visti gli importanti tasselli che ancora mancano per la definizione della new company con la quale dovrà “decollare” (nel vero senso della parola) la nuova Alitalia. 

LOTITO

Nei giorni scorsi a smuovere le acque ci ha pensato il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha presentato, con una lettera, una manifestazione di interesse (e, in quanto tale dunque non vincolante). Mossa che ha suscitato un certo scalpore (anche se la passione di Lotito per Alitalia è di vecchia data) e che ha sollevato opposte reazioni tra chi ritiene che il business del patron del club biancoceleste sia un mondo abbastanza lontano dal trasporto aereo, tanto per citare il vicepremier Matteo Salvini, e chi, invece, si dice convinto che abbia le qualità imprenditoriali per affrontare questa nuova avventura.

TOTO

Tra gli altri “pretendenti”, che hanno sollevato sorpresa, c'è il gruppo Toto che già da tempo ha presentato alle Ferrovie dello Stato le sue carte, mostrando interesse concreto. Ma sul nome di Toto, seppur con tutti i requisiti in regola, sarebbe scattato il veto non solo del gruppo guidato da Gianfranco Battisti ma anche di Delta Airlines, che ha deciso di essere in partita con una quota del 15%. Circola poi da tempo anche il nome di un fondo di investimento, QuattroR. Ma non è un mistero per nessuno che la fondamentale pedina che si vorrebbe porre è quella di Atlantia, contattata già diversi mesi fa dagli advisor di Fs.

ATLANTIA

In questa vicenda, Atlantia è ormai una sorta di convitato di pietra. Il nodo rimane ancora quello di due mesi fa quando, in occasione dell'assemblea degli azionisti, l’amministratore delegato Giovanni Castellucci spiegò con chiarezza e con fermezza la linea del gruppo sul dossier: “Atlantia ha molti fronti aperti complicati e non può aggiungerne altri complicati, come Alitalia”. Un riferimento chiaro alle questioni che vanno dalla Gronda di Genova alle tariffe autostradali e alle concessioni. E da allora, il gruppo infrastrutturale che controlla Aeroporti di Roma non si è spostato di un millimetro.

Risulta di tutta evidenza che il nodo è soprattutto politico tra le due anime del governo gialloverde. Soltanto pochi giorni fa Salvini ha definito Atlantia partner naturale mentre è nota l'ostilità del M5S nei confronti della società del gruppo Benetton.

Uno scoglio non da poco ma superarlo significherebbe arrivare alla composizione dell'equity della nuova Alitalia. All'appello manca sempre il 40%, dopo aver sommato il 30% delle Fs, il 15% del Mef e il 15% di Delta. Complessivamente l'investimento totale si aggirerebbe intorno ai 900 milioni. Intanto, come ha comunicato la compagnia, a fine maggio in cassa c'erano 467 milioni di euro: benzina sufficiente per andare avanti ancora per circa un anno.

CRONOPROGRAMMA

Prima del 15 luglio, una delle date da segnare in rosso è quella del 3 luglio, giorno in cui sono stati convocati i sindacati dal ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio. L'auspicio che viene espresso in ambienti sindacali è che venga presentata una soluzione per Alitalia e che non sia un ennesimo incontro interlocutorio. E soprattutto che sia una soluzione strutturata e industrialmente valida. Intanto rimane confermato lo sciopero del personale navigante per il 24 giugno, proclamato dalla Fnta, la federazione nazionale del trasporto aereo.

twitter@ImppaginatoTw