La risposta di Freud: voglia di maternità. Che fare?


A livello individuale vi è l'acquisizione di un nuovo ruolo, ovvero quello genitoriale, mentre a livello di coppia rappresenta la realizzazione di un desiderio condiviso


di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
27/03/2019 alle ore 08:42



Buongiorno dottoressa, 

mi chiamo Laura ho 28 anni e sono sposata da due anni. Io e mio marito desideriamo un figlio ma purtroppo stiamo avendo molti problemi, in quanto questa gravidanza tanto attesa non arriva. Questa situazione per noi è molto frustrante e non sappiamo come affrontarla. Cosa possiamo fare?

La ringrazio per l’attenzione.

Laura T.

 

Cara Laura,

mi dispiace moltissimo per questa situazione, in quanto comprendo la vostra frustrazione e sofferenza. Diventare madre è un evento importante del progetto di vita di una coppia. A livello individuale vi è l'acquisizione di un nuovo ruolo, ovvero quello genitoriale, mentre a livello di coppia rappresenta la realizzazione di un desiderio condiviso. Ma cosa succede quando il figlio tanto desiderato non arriva?

Sul piano individuale comporta l'impossibilità di diventare genitore, mentre a livello di coppia il progetto condiviso non sarà realizzato. Spesso gli uomini e le donne che non riescono a concepire un figlio tendono a sentirsi inadeguati sul piano sociale e diversi dagli altri membri della società. Le coppie che presentano questa problematica sperimentano frustrazione e delusione e ciò potrebbe comportare anche tensioni nella coppia.

Più si verificano gli insuccessi più la coppia è convinta di non riuscire a realizzare il progetto condiviso. Purtroppo l'infertilità secondo le stime fornite dall'OMS riguarda il 15-20% delle coppie in Europa; secondo i dati forniti dal Ministero della salute, in Italia circa il 30% delle coppie presenta problemi di infertilità. L'OMS ha definito l'infertilità una patologia e ha dichiarato che come tale deve essere trattata e per tale ragione si riconosce il diritto di conseguire una terapia adeguata.

In alcuni casi però si parla anche anche di “sterilità inspiegata”, ovvero situazioni in cui non si riesce a individuare una causa oggettiva. In queste situazioni particolari la frustrazione e l'ansia dei coniugi aumenta , dato che non riescono ad avere una spiegazione scientifica riguardo alla difficoltà di poter procreare un figlio.

Il ruolo dello psicologo risulta molto importante per una coppia costretta a confrontarsi con un problema di infertilità. Oltre alla consultazione medica sarebbe opportuno inserire anche quella psicologica, finalizzata a contenere ma anche a gestire l’eventuale frustrazione della coppia. Il supporto psicologico ha come obiettivo quello di individuare la presenza di fattori psicologici coinvolti nella condizione di infertilità e di verificare eventuali sterilità psicogene e aspetti psicologici antecedenti la diagnosi, ed anche per curare ansie che interferiscono con la fertilità ed alleviare la sofferenza psichica.

Dato che mente e corpo sono collegate tra loro risulta doveroso adottare una visione olistica del problema per poter individuare e analizzare i meccanismi che ostacolano il concepimento di un bambino. L’obiettivo principale riguarda l’interesse per la coppia e il suo desiderio di avere un figlio.

 

 

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