Nasce la Amazon made in Italy: dove vuole arrivare (anche in Abruzzo) iCarry?


Focus su tecnologia, innovazione e sviluppo delle imprese: ecco cosa si è detto


di Anna Di Donato
Categoria: Strade Ferrate
17/04/2019 alle ore 09:47



Logistica e nuovi consumi: è possibile anche in Abruzzo? Questo il tema su cui si è focalizzato il workshop romosso a Pescara da Assopostale, Impaginato.it e iCarry che ha inteso fare luce sulle nuove frontiere della logistica che connette fisicamente ciò che la rete connette in modo digitale.

Oltre ai relatori (il presidente di UIR Mosè Renzi, il professore ordinario di Economia Aziendale all’Università degli Studi D’Annunzio Andrea Ziruolo, Emanuel Bonanni di Assopostale, Federico De Cesare, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Chieti Pescara) hanno raccontato la loro esperienza i fondatori della piattaforma iCarry, Daniel Giovannetti e Gabriele Ferrieri. Si tratta di un'azienda leader nella fornitura di servizi logistici innovativi e dinamici già presente in 27 città italiane, in 5 regioni e in provinto di aprire anche a Pescara.

MOSE’ RENZI

Il ruolo, presente e futuro, del player Interporto. “Il sistema degli interporti è stato concepito per dare un impatto di modernizzazione al sistema logistico nazionale, con una natura complessa che si disloca su tutta la penisola e dà l’opportunità di offrire un’ interoperabilità e uno standard univoco all’integrazione tra le varie modalità di trasporti estese sul territorio nazionale.

Il ruolo degli Interporti può essere considerato come luogo in cui si sviluppa una sharing economy basata sulla condivisione di servizi rivolti sia alle merci, sia alle persone.

Annualmente si movimentano 65 milioni di tonnellate di merce, oltre 50.000 treni vengono terminalizzati all’interno delle grandi strutture interportuali con un accesso giornaliero medio di 25.000 mezzi di trasporto stradale. Un elemento che dà valore aggiunto a un’infrastruttura interportuale? Esalto sempre la mancata separazione fisica e geografica dei luoghi dove avvengono le attività logistiche rispetto alla presenza di uno scalo ferroviario. La compresenza dell’uno e dell’altro all’interno di un’unica infrastruttura permette di esaltare l’efficienza della modalità combinata strada rotaia. Oggi si è arrivati anche in Italia ad avere un’interoperabilità estesa a qualunque unità di trasporto intermodale”.

DE CESARE

L’imprenditoria in Abruzzo: esigenze, potenzialità e innovazione: “Nel parlare di trasporto non posso fare a meno di accennare alla situazione infrastrutturale di questa Regione ma è un quadro che potrebbe benissimo adattarsi a molte altre realtà del nostro Paese. Evidentemente per far sì che i trasporti siano efficienti e che le aziende possano essere competitive (e non mi riferisco solo alle aziende di trasporto merci ma a tutte le aziende a 360 gradi) è indispensabile poter usufruire di collegamenti viari efficienti che permettano di collegare punto A e punto B con una tempistica adatta alle esigenze delle imprese. Il mio vicepresidente ha un noto pastificio nell’area vestina. Sono andato a trovarlo in azienda e per raggiungere il suo centro di produzione è stata quasi un’impresa. Quando sono arrivato da lui gli ho detto: “Come fai? Mi rendo conto che ci sono difficoltà pazzesche”. Lui ha annuito. Questa regione deve dotarsi di una rete viaria efficiente con interventi volti a migliorare le condizioni dei collegamenti che già abbiamo perché per essere una Regione del Sud comunque disponiamo di una rete infrastrutturale che potrebbe essere adatta se solo fosse adeguata e mantenuta nel giusto modo”.

ZIRUOLO

L’outsourcing nel processo di semplificazione della complessità aziendale: “L’evoluzione dei servizi che vengono offerti per poter raggiungere i clienti sono sempre più eterogenei, mirati. Il tutto si muove nell’ambito di un processo di creazione di valore. Non si può non pensare a certe attività che vengono poste in essere dalle imprese se non perché finalizzate ad accrescere il valore. In poche parole, accrescere il fatturato e aumentare la possibilità di reddito. In una logica di creazione di valore c’è stata un’evoluzione del mercato, che adesso è sempre più orientato al cliente e al suo bisogno di ricevere servizi tarati sempre più sulle sue esigenze. In quest’ottica, c’è anche un’evoluzione tecnologica, la possibilità attraverso un’app di richiedere qualunque servizio. Dietro tutto questo c’è una maggiore complessità nella gestione e laddove vengono richieste competenze sempre più eterogenee e approfondite, l’azienda si trova in difficoltà. La competitività è legata soprattutto al cosiddetto last mile, all’abbattimento dei costi. Questo perché nell’incidenza del costo della logistica nei servizi che raggiungono il cliente, l’ultimo miglio è a circa il 28%.  È quindi evidente come nella misura in cui questa incidenza sia significativa, sia importante ridurre i costi per essere più competitivi di altri e maggiormente favoriti. Per cui tecnologia e outsourcing (ovvero quando l’azienda si affida a servizi esterni) hanno un ruolo fondamentale nel processo di semplificazione della complessità aziendale”.  

BONANNI

Il ruolo di Assopostale nell’evoluzione del mercato postale e della logistica: “Assopostale è una realtà nata circa 3 anni fa per racchiudere al suo interno operatori attivi nel mercato postale della logistica. Intende difendere quello che è un mercato nazionale legato alla logistica che rappresenta ancora l’8% del Pil nazionale ma che rischia di essere compresso da due problemi. Da un lato ci sono i giganti, le cosiddette multinazionali, dall’altro il rafforzamento degli ex monopolisti, con tutti i privilegi a essi connessi. Il ruolo di Assopostale si pone tra giganti ed ex monopolisti. Il nostro obiettivo è preservare un mercato. Quando si parla con le istituzioni bisogna essere chiari per capire quale l’indirizzo che lo stesso Stato vuole dare al suddetto mercato. Noi siamo per difendere l’apporto che ogni singola azienda può dare al tessuto nazionale e locale perché è importante far capire che le nostre aziende, soprattutto create da giovani come iCarry hanno interesse  a valorizzare il territorio, creare industria perché intendono vivere di quest’impresa e non sfruttare il tessuto socio economico per poi rivendere all’estero come accade quando facciamo acquisti su piattaforme multinazionali”.

FERRIERI (co-fondatore iCarry) 

“iCarry dopo il successo della campagna in collaborazione con Poste è cresciuta fino ad avere la presenza del noto imprenditore Nicolò Marzotto all’interno della sua compagine societaria che ha creduto a questa nostra importante idea di impresa. L’Abruzzo, nello specifico, credo sia una regione con grandi potenzialità dal punto di vista del servizio di Same Day Delivery applicato al mondo del retail e dell’ e-commerce. Credo che portando avanti una sinergia si possa costruire qualcosa di importante. Noi copriamo già una vasta area all’interno del territorio italiano e ci auguriamo davvero di costruire qualcosa di importante. Ritengo che le nuove tecnologie debbano essere viste con rinnovata fiducia perché possono portare a risultati interessanti”.

GIOVANNETTI  (CEO iCarry)

“Se pensiamo all’ambito dell’innovazione come a un gioco che renda facili le cose, non è così. L’innovazione offre tante possibilità  ma bisogna lavoraci in molti modi. Diversamente, saremo assoggettati da un sistema dove tutto è già gestito e noi dobbiamo restare immobili. L’immobilismo non piace a nessuno, l’essere umano non è immobile. Questo è il punto su cui si basa la nostra filosofia aziendale. In che modo i servizi offerti da iCarry possono contribuire allo sviluppo delle imprese abruzzesi e in particolar modo di quelle ubicate nelle zone del cratere?
Ci siamo trovati in situazioni simili in altre regioni. Laddove andiamo a fare gruppo con le imprenditorie locali di zone difficili, a tutti gli effetti strutturiamo un servizio integrato per quella zona al fine di dare lo stesso valore che riusciamo a dare nella più classica città. Chiaramente cambia solo il tempo di consegna perché materialmente è un problema di spazio-tempo fisico ma tutto il resto, ossia per ciò che concerne le tecnologie, le innovazioni, si tratta solo di organizzazione e flessibilità. Abbiamo molte richieste anche in zone prettamente montane, soprattutto per i farmaci. Si tratta di situazioni complesse ma ci sono molti aspetti da valutare, come chi c’è intorno, come gestirle. L’unico limite che stiamo cercando di velocizzare sempre più è il tempo di analisi di queste situazioni perché effettivamente bisogna sedersi, analizzarle tutte. Fatta l’analisi, la quadra si trova”.
 

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