E’ Alberto Sgambati il nuovo Avvocato generale presso la Corte di Appello di L'Aquila. E’ quanto stabilito dal Consiglio superiore della magistratura che ha deciso di puntare sul magistrato che ha raggiunto il massimo della progressione di carriera (ossia la VII valutazione di professionalità) e che è attualmente sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello L’Aquila, per sostituire Romolo Como. Sgambati, è stato prima Pretore a Spilimbergo e dal 1989 è ininterrottamente all’Aquila. Il suo profilo è stato ritenuto da Palazzo dei Marescialli prevalente su quello di Elisabetta Rosi oggi consigliere presso la Cassazione.
Sgambati è stato valutato unanimemente come il candidato più idoneo, sia per attitudini che per merito, al conferimento dell’ufficio semidirettivo. Del suo percorso professionale si ricorda in particolare l’esperienza da sostituto Procuratore distrettuale antimafia durante la quale “il magistrato ha acquisito una profonda conoscenza della criminalità organizzata presente nel territorio abruzzese e delle sue particolari caratteristiche a seconda delle aree di riferimento, nonché delle sue evoluzioni nel tempo e delle commistioni con le diverse realtà economiche e territoriali”.
Ma il Csm ha anche ricordato il ruolo avuto dal magistrato “nella fase dibattimentale di secondo grado in processi particolarmente delicati per le questioni giuridiche trattate, per tipo di imputazioni e per numero degli imputati, anche di rilevanza nazionale, come i processi per omicidi colposi plurimi in relazione ai crolli di numerosi fabbricati verificatisi a seguito del sisma che nel 2009 ha colpito la città di L'Aquila ed i processi di risonanza nazionale per il coinvolgimento di politici e amministratori pubblici, per gravi fatti di reati contro la pubblica amministrazione”. Quanto alle capacità organizzative si ricorda anche la sua nomina quale vice Presidente di sezione delle commissioni tributarie di secondo grado e di quella regionale di L'Aquila, oltre che di presidente della commissione per l'assegnazione degli alloggi popolari.
“La preferenza accordata al dottore Sgambati trova fondamento nell’amplissima e consolidata esperienza, quasi trentennale, maturata nel settore requirente coronata dal positivo esercizio delle funzioni direttive nel corso dei due periodi (di un anno ognuno) di reggenza della Procura della Repubblica oltre che nel lungo periodo di titolarità della pretura mandamentale, così come nel periodo decennale in cui ha esercitato funzioni presso la Direzione Distrettuale Antimafia” si legge nella delibera che verrà approvata domani dal plenum. E in cui si ritiene che Sgambati “sia pienamente in grado di garantire un adeguato controllo sull’andamento generale dell’ufficio e di affrontare con fermezza situazioni anche complesse che presuppongono, oltre a svariate competenze e nozioni, certamente acquisite dal magistrato, avendo trattato tutte le materie del settore penale, anche quello spirito di adattamento e flessibilità che il magistrato ha dimostrato di possedere nel corso dell’intera carriera professionale. I concreti risultati conseguiti in termini di qualità ed efficienza del lavoro giudiziario svolto dal magistrato risultano comprovati dai dati statistici acquisiti in relazione alle esperienze maturate che, nel complesso, hanno comprovato risultati eccellenti”.