Coppia e cybersex: tutto ciò che serve sapere


Il soggetto per difendere "il proprio mondo virtuale" di conseguenza inizierà a nascondere le proprie attività on line al partner ed anche ai familiari


di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
06/12/2018 alle ore 22:54



Con la diffusione di internet, grazie all’anonimato garantito dal Web, molte persone possono entrare in contatto più facilmente con materiale pornografico o iniziare “relazioni virtuali” con estranei per il gusto di trasgredire.

Con il termine cybersex si intende una forma di comportamento in cui un soggetto attraverso l’utilizzo del web, simula rapporti sessuali descrivendo le proprie azioni e sensazioni al partner virtuale. Lo scopo primario consiste nel raccontare all’altro le proprie fantasie sessuali, magari quelle più profonde, fantasie che non riuscirebbe ad esplicitare al proprio partner per vergogna o per paura del giudizio.

Nella maggior parte dei casi il cybersesso è caratterizzato dall’utilizzo di webcam.

Generalmente i soggetti che sono maggiormente a rischio di sviluppare una dipendenza virtuale dal sesso hanno le seguenti caratteristiche:

- un’immagine corporea distorta;

- bassa autostima;

- difficoltà relazionali;

- una disfunzione sessuale non diagnosticata.

Il soggetto inizierà a trascorrere molto tempo in “chat” con l’obiettivo di soddisfare “virtualmente” le proprie fantasie sessuali. Tenderà a procurarsi frequenti occasioni di passaggio dal sesso virtuale al sesso telefonico fino ad arrivare ad incontri reali in alcuni casi.

Il soggetto per difendere “il proprio mondo virtuale” di conseguenza inizierà a nascondere le proprie attività on line al partner ed anche ai familiari.

Spesso le conseguenze negative dei comportamenti sessuali on line vissute in maniera dipendente si ritrovano all’interno della relazione con il partner: l’attività sessuale con il partner tende a diminuire come del resto anche il desiderio sessuale. Il soggetto trascorre meno tempo anche con amici e parenti, in casi molto gravi rischia anche il suo lavoro.

Dal punto di vista terapeutico il professionista dovrà aiutare il soggetto a sostituire gradualmente il rapporto virtuale con relazioni reali e soprattutto fargli comprendere che la sfera sessuale deve diventare una componente importante ma non esclusiva della sua vita.

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