Un anno esatto per comunicare un codice Iban e per consentire alla Fira, Finanziaria regionale abruzzese, di versare nel conto della Regione una somma pari a 3 milioni e 600 mila euro. Eppure i bilanci dell’Abruzzo non brillano certo per solidità.
E’ emerso martedì in Consiglio regionale: il 7 luglio dello scorso anno la Fira comunica alla Regione l’ammontare delle refluenze e chiede agli uffici a quale codice Iban dovrà versare quella somma. E solo a distanza di un anno e tre giorni, il Dipartimento dello Sviluppo economico comunica alla Fira i dati per fare il bonifico. Sono questi i tempi della burocrazia.
Ma in Consiglio regionale il presidente della Commissione di vigilanza Mauro Febbo ha puntato il dito anche sulla illegittimità dell’operazione “con cui si permette a Tua, la società di trasporti regionale, la transazione di 7,4 milioni di crediti che la Regione non aveva riconosciuto all’Arpa, nel frattempo confluita in Tua. Crediti che oggi permettono alla società regionale di chiudere e approvare un bilancio che altrimenti sarebbe stato in perdita. Perché quei milioni erano inesigibili per l’Arpa e ora sono stati riconosciuti a Tua? Inoltre, le altre 39 transazioni per altrettanti concessionari del Trasporto pubblico locale come e quando saranno pagate?”. Misteri, sottolinea Febbo, che non sono stati chiariti.
ps: lentezze della burocrazia e inefficienze della Regione per niente facile e per niente veloce.