Acqua inquinata, che succede a Francavilla al Mare?


Già nel mese di luglio, come risulta dal sito del Ministero, la zona prospiciente Piazza Sirena aveva superato alcuni valori soglia


di Elena Antonucci
Categoria: ABRUZZO
17/08/2018 alle ore 11:25

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Risale al 9 agosto l’emanazione dell’ordinanza di divieto di balneazione per l’area prospiciente la stazione ferroviaria di Francavilla al Mare, ritirata con successiva ordinanza il giorno dopo.

Rimasta “semi-nascosta” nell’Albo Pretorio ed emersa solo grazie alla pubblicazione sul web di cartelli visti da alcuni bagnanti, la problematica dell’acqua inquinata, che periodicamente riaffiora, resta uno degli annosi problemi che affligge la città di Francavilla, il cui nome pure si declina “al mare”.

Eppure il 18 aprile 2018 il Comune aveva provveduto a recepire la classificazione delle zone idonee e non idonee alla balneazione trasmessa dalla Regione, e tra quelle classificate come “eccellenti” risultava la localizzazione “Via Tosti/ Via Cattaro” (che sono al lato sud di Francavilla) mentre nella descrizione veniva riportato “antistante la stazione ferroviaria”: in quest’area le acque erano state definite “eccellenti”.

Già nel mese di luglio, come risulta dal sito del Ministero, la zona prospiciente Piazza Sirena aveva superato alcuni valori soglia (foto).

Al di là del fatto che le comunicazioni obbligatorie per legge per la tutela della salute dovrebbero essere immediatamente rese note anche tramite i social media, resta il fatto che Francavilla è in attesa da anni dei lavori per la realizzazione del terzo depuratore, che eviterebbe l’andirivieni di ordinanze per motivi igienico sanitari.

L’acqua del mare è sicuramente interessata dal corretto funzionamento dei depuratori e del loro carico:

il 31 marzo 2017 era stato approvato dalla Giunta Comunale il progetto esecutivo per il comprensorio Torrevecchia- Francavilla-Ripa Teatina, che comprendeva la sistemazione delle reti fognarie dei primi due Comuni e un aggiornamento dell’impianto di depurazione di Ripa Teatina,

il 21 giugno 2017 con un post su Facebook il Sindaco Luciani comunicava l’avvenuto incontro presso gli uffici Aca competenti la realizzazione del terzo depuratore (che alleggerirebbe il carico dei due esistenti): nella riunione ne era stato constatato l’avanzamento della progettazione esecutiva,

il 14 novembre 2017, sempre con un post Facebook, il Sindaco comunicava che erano stati presi “impegni precisi per la realizzazione del terzo depuratore”,

il 29 novembre 2017 in Consiglio Comunale il primo cittadino dichiarava che “è stato aggiornato il progetto esecutivo per la realizzazione del terzo depuratore e l’Aca dovrà trovare una copertura di ulteriori 2milioni di euro. Il cronoprogramma prevede che l’impegno è quello di realizzare e rendere funzionante il depuratore prima dell’estate 2019”.

Da quel momento in poi non si sono più avute notizie ufficiali circa i lavori del terzo depuratore e la loro tempistica di realizzazione.

Quasi sicuramente il nuovo impianto non entrerà in funzione entro l’estate 2019 e Francavilla, che partecipa alla società Aca con una quota del 2,9%, potrebbe nuovamente trovarsi con lo stesso problema.

Visto che la Regione Abruzzo presenta oltre 120 km di costa, sarà bene soprattutto che il prossimo Governo Regionale si impegni concretamente per coordinare la veloce realizzazione di tutti gli impianti necessari a tutelare la salute dei bagnanti e a far in modo che Francavilla, insieme a tutte le altre città litoranee ancora prive di bandiera blu che d’estate subiscono un aumento di popolazione, possa permettere a turisti e cittadini di godere appieno del mare, ricchezza naturale del nostro Abruzzo.

 

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