Tutti i dossier (e gli affari) tra Cina e resto del mondo: i 20 meeting di Xi in Europa


Non solo il G20 di Amburgo, ma bilaterali con Putin e Merkel: la via della seta come passepartout globale


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
02/07/2017 alle ore 13:30

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Sono 20 gli incontri di altissimo livello che il presidente cinese Xi Jinping si appresta a compiere nel Vecchio continente. L'occasione è il 45mo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Germania. Ma la visita di Xi ha un sapore diverso e più ampio per via dei numerosissimi affari che sono in ballo tra Pechino e una serie di realtà al momento disorganiche fra loro, ma con un potenziale unitario.

Prima le visite ufficiali in Russia e in Germania e, dopo il 6 luglio, la partecipazione al G20 di Amburgo. Il filo che lega Pechino a Mosca è non solo solido, ma ha sua protogenìa alla voce idrocarburi con il mega accordo del 2014 per la fornitura trentennale di gas a Pechino, del valore di 400 miliardi dollari.

Sugli scudi c'è anche la cooperazione alimentare e militare bilaterale. Non solo le esercitazioni navali congiunte al fine di controbilanciare l’ombra degli Usa nella macro regione Asia-Pacifico, ma l'intenzione di sanare il gap strutturale che la Cina accusa alla voce propulsori, si veda ad esempio il nuovo caccia stealth di Pechino concorrente dell’F-35, il J-31. Da un biennio ormai sono partite una serie di joint ventures tra le imprese della difesa russa e cinese, che hanno portato (e porteranno) alla realizzazione di nuovi aerei, elicotteri e altri armamenti, senza dimenticare l'aerospazio su cui ci saranno annunci a breve.

E'la ragione per cui in occasione della sesta visita di Xi in Russia (la terza tra i due capi di stato in questo 2017) saranno siglati accordi per approvare il quadro di attuazione 2017-2020 per il trattato di buon vicinato e cooperazione amichevole tra Cina e Russia nei settori commerciali, economici e relativi alle ICT. Dopo Mosca, ecco Berlino. Xi sa benissimo che, al di là del faccia a faccia ufficiale con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel, sarà il G20 (il 7 e 8 luglio ad Amburgo) lo scenario in cui potrà presentarsi con in mano un ventaglio di soluzioni a questioni dirimenti come la globalizzazione, la rivoluzione nelle industrie intelligenti e lo sviluppo sostenibile.

Quel libero scambio immaginato da Xi è proprio alla base della Via della Seta, il mega progetto su scala mondiale che la Cina ha annunciato un mese fa con una serie di investimenti milionari che riguardano anche il Mediterraneo, dove ad esempio Cosco Cina opera già al Pireo e dove ci potrebbe essere il coinvolgimento anche dei porti italiani di Trieste e Genova nell'ottica di una mutualità intercontinentale infrastrutturale.

Jin Yong, docente di relazioni internazionali presso l'Università di comunicazione della Cina, dalle colonne del Daily China ha osservato che la Germania svolge un ruolo chiave nella cooperazione economica della Cina con l'Europa, e la visita di Xi porterà maggiori opportunità per i due paesi per aumentare la cooperazione pragmatica.

Ma al G20 Xi incontrerà anche Donald Trump: tra Pechino e Washington è da tempo che si stanno muovendo affari e nuovi business. Il primo alla voce logistica e trasporti. Lo scorso 13 giugno 2017 l'ex colonia spagnola di Panama ha in pratica aderito alla via della Seta marittima, assumendo il ruolo di snodo centrale. Lì, dove una serie di aziende cinesi di primo piano hanno lavorato per ampliare il Canale, proprio 12 mesi fa in occasione dell'inaugurazione del nuovo Canale la super-porta-conteiner della Cosco Shipping ha fatto il suo passaggio celebrativo.

Un gesto simbolico che si somma al passaggio politico: il governo panamense dopo la collaborazione con Tsai Ing-wen, presidente “indipendentista” di Taiwan, ha scelto un’altra donna, Isabel de Saint Malo de Alvarado, ministro degli esteri di Panama, per sottoscrivere il riconoscimento ufficiale della Repubblica Popolare come unica Cina. Una mossa strategica che, di fatto, ha spinto l’isola di Taiwan sotto il controllo di Pechino.

E gli ultimi nuovi affari ferroviari dei cinesi in Usa in ordine di tempo, sono 418 vagoni della metropolitana a Boston e i 168 treni che verranno prodotti ogni anno a Chicago grazie al colosso cinese CRRC Corp Ltd.

 

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