Alloggi popolari, ecco le nuove norme per l'assegnazione delle case


Primo firmatario il forzista Sospiri: "Fine delle disparità di trattamento tra coloro che risiedono da tempo nel nostro Paese"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
03/07/2018 alle ore 12:04

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È stata approvata lunedì 2 luglio dal Consiglio Regionale d’Abruzzo, la norma che modifica i criteri per l’assegnazione degli alloggi popolari nella nostra regione. Le suddette modifiche riguardano anche i cittadini stranieri, che da oggi in poi, dovranno soddisfare determinati requisiti per ottenere gli alloggi. 

Finora, infatti, la legge prevedeva l’assegnazione di tali case secondo i seguenti requisiti: essere cittadino italiano o cittadino appartenente ad uno Stato dell'Unione Europea. Gli extracomunitari erano ammessi se muniti di permesso o carta di soggiorno, iscritti nelle liste di collocamento o esercitanti una regolare attività di lavoro subordinato o autonomo.

La nuova norma, annunciata dal capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, ha subìto alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente.

«La legge, di cui sono primo firmatario – spoega - modifica i criteri per l'assegnazione degli alloggi popolari mettendo fine a una disparità di trattamento tra coloro che risiedono da tempo nel nostro Paese e rispettano le regole e coloro che invece sono da pochi anni in Italia e a volte si macchiano anche di delitti colposi».

A tal proposito, già qualche tempo fa lo stesso Sospiri aveva annunciato che per combattere le occupazioni abusive e i fenomeni di criminalità nelle case popolari sarebbe stata approvata una legge in tal senso. Nella nostra regione, il fenomeno dell’abusivismo è molto diffuso, mentre 2.500 persone sono in attesa di una casa.

«Da oggi - continua - ristabiliamo l'ordine delle cose usando un po' di buon senso. Gli alloggi popolari verranno assegnati a chi possiede la cittadinanza italiana ovvero, per i cittadini stranieri, la regolare residenza da almeno dieci anni consecutivi nel territorio nazionale, nel rispetto della normativa statale in materia di immigrazione. Inoltre, viene modificato il criterio della residenza anagrafica o attività lavorativa esclusiva o principale prevedendo che il richiedente sia residente da almeno cinque anni nel bacino di utenza cui appartiene il comune che emana il bando. E' una norma che molte regioni italiane hanno già approvato e finalmente anche l'Abruzzo si è allineato».

 

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