L'Aquila, il neo sindaco Biondi ad Impaginato.it: ora discontinuità, cittadini vogliono cambiamento


"In giunta e nelle partecipate entreranno i migliori. L'interesse della città viene prima di tutto"


di Ilaria Proietti - M.E.Cosenza
Categoria: ABRUZZO
26/06/2017 alle ore 02:58



“Non ci siamo dati per vinti. E alla fine l’abbiamo spuntata. Non abbiamo indietreggiato come i 300 di Leonida alle Termopili”. Così ad impaginato.it, il nuovo sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Che ha clamorosamente battuto al ballottaggio il candidato di centrosinistra, Americo Di Benedetto. E che pronuncia a chiare lettere la parola magica: “discontinuità”. Perché la città con questo voto “ha segnalato una volontà di cambiamento importante”. E poi aggiunge: “In giunta e nelle partecipate andranno i migliori. Non è più tempo di camere di compensazione della politica” dice a proposito del nuovo assetto che darà all’amministrazione: “Decideremo insieme alla coalizione che mi ha sostenuto”.

 

Ma l’impressione è che nulla sarà come prima, perché il vento in città è cambiato. Forse per sempre. “Gli aquilani hanno scelto liberamente svincolandosi dalla gestione capillare del consenso in cui il Pd è maestro” dice mentre migliaia di persone aspettano in piazza per festeggiarlo, un bagno di popolo come non si era mai visto a queste latitudini per il centrodestra. “Per me che ho iniziato a distribuire volantini nel 1985 quando mio padre era candidato del Movimento sociale all’Aquila,  diventarne sindaco era inimmaginabile”, dice mentre ricorda i sacrifici imposti alla famiglia “mia moglie mi ha già salutato dandomi appuntamento a fra cinque anni”. E i sette mesi di tendopoli dopo il terremoto “che mi hanno fortificato”.

Certo la sua vittoria è significativa. Come pure la sconfitta del Pd. “Che ha gestito la città dieci anni, di cui gli ultimi 8 da dimenticare” dice mentre sottolinea un dato significativo: “Ci sono, rispetto al primo turno, ben 3000 voti in più sulla mia persona, nonostante il calo dell’affluenza”. Certo “Americo (Di Benedetto, ndr) rappresenta una fetta della città. Con cui bisognerà dialogare. Perché dobbiamo avere la capacità di superare le divisioni per l’interesse della città. L’Aquila viene prima di tutto”