Il film "Tutti a casa" - Cos'è successo dopo l'8 settembre 1943 ?


Il film "Tutti a casa" narra i fatti successivi all'armistizio dell'8 settembre, in una classica commedia all'Italiana del 1960.


di Antonio di Loreto
Categoria: PERCHE' NO?
28/09/2022 alle ore 17:00



Nel film "Tutti a casa" di Luigi Comencini, il protagonista racconta gli avvenimenti successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943. La vicenda narrata in chiave umoristica rappresenta ciò che accadde fra le fila dell'esercito italiano, in seguito al comunicato radio di Pietro Badoglio

Il rapporto fra Hitler e Mussolini, il Patto d'Acciaio

Prima di entrare nel merito della situazione, analizziamo quello che era l'allora rapporto fra la Germania nazista e l'Italia fascista. Agli albori del secondo conflitto mondiale, sia la Germania che l'Italia rivendicavano alcuni territori o alcuni diritti che gli erano stati negati. Ad esempio in Italia il popolo si sentiva vittima di una "vittoria mutilata" dove alcune fra le terre che gli furono promesse, negli accordi di Londra del 1915, vennero a mancare; anche se ciò che premeva di più era la riconquista della città di Fiume (non presente negli accordi). Intanto la Germania cercava di rialzarsi in seguito alle pesanti restrizioni postegli dagli accordi di Versailles, in particolare dalla Francia reduce dal revanscismo della Grande Guerra. Quindi in entrambe le nazioni era presente uno spirito di vendetta verso i soprusi subiti, mutando il malcontento popolare, unito anche al "terrore rosso", in due ideologie: il fascismo e il nazismo. La prima guidata dal direttore del "Popolo d'Italia" Benito Mussolini e la seconda dal rivoluzionario nazionalsocialista Adolf Hitler. Ambe due i leader, appena citati, decisero di siglare un patto di mutuo-soccorso, così nel 1939 nacque il Patto d'Acciaio; da qui fino all'8 settembre 1943 l'Italia e la Germania combatterono l'una al fianco dell'altra.

 

L'arresto di Mussolini e l'ascesa di Pietro Badoglio

Fra il 9 e il 10 luglio del 1943 l'esercito angloamericano sbarcò sulle spiagge della Sicilia, nell'ambito della cosiddetta "Operazione Husky". L'esercito alleato stava risalendo la penisola a grossi passi, dato sia il maggior numero di combattenti e che il miglior equipaggiamento militare. Gli italiani e i tedeschi non riuscivano a respingerli, tant'è che il malcontento popolare italiano si fece sentire fino all'interno del Gran Consiglio del fascismo. Il 25 luglio del 1943 alle 2:30, dopo ben 10 ore di discussione, la maggioranza dei gerarchi votò la sfiducia del duce; costretto a rifarsi all'articolo 5 dello Statuto Albertino, riconsegnando i poteri militari al re e quelli governativi al Parlamento. Alle 17:30 dello stesso giorno dopo aver consegnato le proprie dimissioni al re, Benito Mussolini viene arrestato; al suo posto insignito del compito di presidente del consiglio Pietro Badoglio. In seguito ai "40 giorni di Badoglio", tramite un comunicato radio non in diretta, come solitamente avvenivano, il Presiedente del Consiglio dichiara: " il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare la lotta impari contro la soverchiante potenza avversaria […] ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare […] esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza". Quella "qualsiasi altra provenienza" indicava l'esercito tedesco, che sentitosi tradito, attacco le postazioni italiane, lasciate senza ordini.

"Tutti a casa" il racconto del dopo 8 settembre

Nel film "Tutti a casa" del 1960 diretto da Luigi Comencini, il protagonista, il sottotenente Alberto Innocenzi, interpretato da Alberto Sordi, racconta in chiave umoristica gli avvenimenti in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943. Il film inizia narrando l'entusiasmo proveniente dalle coste venete, dove si è appena ascoltata via radio la notizia della resa contro le forze anglo-americane; quindi la "fine" della guerra. Nella scena successiva già apparirà chiaro allo spettatore, come in realtà la guerra avesse solamente mutato i suoi fronti; italiani e tedeschi dopo ben 5 anni di alleanza iniziarono le ostilità. Alberto Sordi, ignaro di cosa stesse accadendo, fa rapporto dicendo che i tedeschi si erano alleati con gli angloamericani, alla smentita di tale affermazione, inizia il suo esodo verso terre migliori; accompagnando il suo percorso da diversi sketch tipici della commedia italiana. L'esercito completamente lasciato in balia delle onde si divise in due parti: chi rimase a combattere contro i tedeschi e chi tornò a casa scoraggiato. Nel frattempo il 12 settembre si era formata la Repubblica di Salò, comandata dal Duce liberato dai nazisti, dove si continuava a combattere contro gli le forze angloamericane. La situazione vista da questo film assume un aspetto comico, ma sono necessarie poche riflessioni per evincere la gravità dei fatti raccontati; basti pensare alla strage di Cefalonia.