BIM. Sulla presidenza il PD si gioca la permanenza del sindaco Giuseppe D'Alonzo


Intanto nell'area del centro destra si fanno avanti le ambizioni di Torricella. Minosse al bivio


di Marianna De Troia
Categoria: ABRUZZO
10/02/2022 alle ore 16:43



Soffia nell’aria l’abbandono del Pd da parte del sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo qualora la presidenza del Bim possa andare a monte a causa del fuoco amico. I rumors della vigilia vogliono infatti il sindaco piuttosto contrariato nei confronti di Manola Di Pasquale e del consigliere regionale Dino Pepe che non avrebbero gradito l’ipotesi di un accordo tra il sindaco di Crognaleto e Paolo Gatti benedetto alla presenza del segretario provinciale Dem Piergiorgio Possenti. Del resto, che D’Alonzo si trascini qualche ruggine con il suo partito, era evidente già quando non riuscì a essere eletto presidente della Provincia auto-sospendendosi dal partito con l’appoggio del consigliere regionale Sandro Mariani che gli era vicino all’epoca così come gli è vicino oggi. Ad ogni modo per spuntare la presidenza del Bim ci vuole la collegialità dei sindaci e dei loro delegati e l’impresa ad oggi si fa in salita per D’Alonso che potrebbe non riuscire ad avere alle spalle la compattezza del suo partito. Per candidarsi a presidente servono infatti 13 firme e il voto della metà più uno dei 37 componenti dell’Assemblea chiamata a votare.

Ad oggi il favorito appare Luca Di Girolamo, assessore ai Lavori Pubblici di Campli e pupillo dell’assessore regionale Pietro Quaresimale. Questo fa mormorare gli ambienti civici di centrodestra, ma anche di centrosinistra, circa il fatto che D’Alonzo potrebbe approdare nelle fila di Azione qualora fosse tradito dal suo partito una seconda volta. Una voce che irrobustita dal fatto che il sindaco di Roseto Mario Nugnes (quindi di Sottanelli) ha firmato per la sua candidatura. Altre voci invece parlano di un approdo di D’Alonzo nell’area civica del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e del nuovo gruppo che egli ha costituito in Regione per la prossima tornata elettorale. Un’approdo che darebbe certamente fastidio alle ambizioni in chiave regionale del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che pure ha tenuto a battesimo il suo ingresso nell’area civica di Legnini. Quel che è certo è che D’Alonzo, che può contare sull’appoggio incondizionato di Mariani, sembra non essere intenzionato a rimanere del Pd qualora debba incassare una nuova bocciatura. Però il fermento regna anche nel centrodestra. Sembra infatti che il nome di Di Girolamo non piaccia ovunque per un discorso di territorialità. Della serie: Campli vanta già un assessore regionale (Pietro Quaresimale), un consigliere regionale (Sandro Mariani), e un sindaco (Federico Agostinelli) che punta alla presidenza della Provincia. Dunque, per una logica di equilibri, ci sono altri territorio che rivendicano la presidenza. E’ il caso del sindaco di Torricella Daniela Palumbi che spinge il suo Marco Di Nicola, vicesindaco di Torricella e già assessore del Bim. I numeri però in suo favore, allo stato attuale, sono risicatissimi. A questo punto chi potrebbe fare da ago significativo della Bilancia è Gabriele Minosse, revocato di recente dal sindaco di Cortino da presidente del Bim a cui spetta oggi di decidere se appoggiare i vecchi amici di partito, oppure l’area di centrodestra vicina a quel Paolo Gatti che pure lo ha voluto in passato alla presidenza del Consorzio dei Comuni del Vomano e Tordino.
Tutto è ancora da scrivere. Per il momento di certo c’è che i sindaci dovranno nominare i nuovi delegati dell’assemblea in scadenza entro l’8 marzo. Una data simbolica che però non è assolutamente un omaggio alla donna visto che nell’assemblea consortile le donne sono solo 7 e nell’esecutivo su 6 assessori e un presidente c’è una sola donna nel ruolo di vice, ovvero la consigliera di Castel Casagna Gioia Maria Di Biagio.