Over 50: Obbligo vaccinale dal 1 febbraio ma si deve ancora firmare il consenso informato



di Elisa Leuzzo
Categoria: Agorà
08/01/2022 alle ore 15:01



Con l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 è evidente che il consenso informato in vigore non è legittimo e dovrebbe essere modificato eliminando qualsiasi clausola che escluda responsabilità da danni da vaccino.  E' il commento di tanti, tra gli interrogativi di molti, che esige risposta, nessuna sinora, cosi come ad oggi non c'è stata alcuna modifica al testo da firmare.

Tra tanti, Carlo Rienzi, presidente del Codacons, spiega: "Oggi i moduli sul consenso informato firmati dai soggetti che accettano di sottoporsi a vaccinazione contro il Covid non prevedono responsabilità in capo allo Stato in caso di effetti collaterali, reazioni avverse gravi o danni permanenti. Questo perché la vaccinazione era, fino ad oggi, volontaria e lasciata alla libera scelta dei singoli".

Inoltre, commenta "se il Governo non modificherà con urgenza i moduli che i cittadini over 50 dovranno firmare al momento della vaccinazione, nasceranno contenziosi legali e il Codacons si farà promotore di una raffica di ricorsi in tribunale contro lo Stato, per conto di tutti i soggetti coinvolti dal nuovo obbligo che subiranno danni a seguito della vaccinazione".

Infine, nell'attesa delle dovute modifiche, il coordinamento a tutela dei consumatori invita gli over 50 a non firmare alcun consenso informato, o a cancellare dai moduli qualsiasi clausola che escluda responsabilità dello Stato in caso di effetti avversi o danni da vaccinazione.

Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, tuttavia, la questione non si porrebbe poichè è già prassi che lo Stato provveda a indennizzare il cittadino nell'eventualità di conseguenze negative legate alla vaccinazione.

La questione però resta aperta e lo stesso Costa non esclude ulteriori provvedimenti chiarificatori, mentre i giuristi rilevano come l'obbligatorietà decisa dal governo non sia in contrasto con il dettato costituzionale e sottolinea come, "al di là delle modifiche e delle scelte che valuteremo nei prossimi giorni, già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e si fa carico e indennizza qualora ci siano dei danni ai cittadini, e c'è una sentenza della Corte costituzionale che afferma questo".

Quindi, ribadisce il sottosegretario "già oggi è così. Se però ci sarà bisogno di un ulteriore chiarimento o provvedimento, valuteremo nei prossimi giorni".

La questione "non sussiste" anche per il giurista Amedeo Santosuosso perchè, rileva, "la base del consenso informato è l'articolo 32 della Costituzione, che prevede che attraverso una legge possano essere previste limitazioni alla libertà delle persone: il decreto approvato ha valore di legge e quindi soddisfa i requisiti dell'art 32". 

La "giustificazione giuridica è nell'art. 32 e la giustificazione sociale della norma, commenta, sta ovviamente nel numero crescente di decessi legati alla pandemia". 

L'eventuale danno è comunque a carico dello Stato, ribadisce pure il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli, che sottolinea come in ogni caso se il cittadino si vaccina è tenuto a firmare il consenso informato ed il medico, dal canto suo, ha l'obbligo di verificare che ciò avvenga, altrimenti "la procedura si blocca".

Con il consenso informato, chiarisce, "in pratica il medico spiega al cittadino quali possono essere le conseguenze positive e negative della vaccinazione, e firmando il consenso informato il cittadino dichiara di aver compreso quanto gli è stato spiegato. Se non lo firma - conclude Anelli - la somministrazione non può avvenire".

Insomma, certo è che "Subirà una multa di 100 euro chi alla data del 1 febbraio 2022 non abbia avuto almeno una dose di vaccino, chi non ha completato il ciclo vaccinale nei termini previsti dal Ministero della salute; chi non ha effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi.

È vietato l'accesso dei lavoratori ai luoghi di lavoro in violazione dell'obbligo vaccinale e la violazione delle disposizioni è sanzionata con il pagamento di una somma tra i 600 e i 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari".

La sanzione è effettuata dal Ministero della salute attraverso l'Agenzia delle entrate che provvede acquisendo i dati resi disponibili dal Sistema Tessera Sanitaria. Il Ministero comunica ai soggetti inadempienti l'avvio del procedimento e indica il termine perentorio di dieci giorni dalla ricezione, per comunicare all'Azienda sanitaria locale competente per territorio l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dall'obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità. I soldi delle multe andranno al Fondo emergenze nazionali. 

I controlli saranno demandati all’Agenzia delle Entrate e saranno effettuati attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente e dell’anagrafe vaccinale.