Rivoluzione energetica in Abruzzo: consumatori diventano produttori. Proposta di legge in consiglio



di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
28/07/2021 alle ore 11:40



Approda in seconda commissione Territorio, dopo il via libera in giunta regionale dell’11 luglio scorso, la rivoluzione rappresentata dalle comunità energetiche rinnovabili, contenuta nella proposta di legge regionale denominta “Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche” a firma dell’assessore regionale all’Ambiente, Nicola Campitelli.

La proposta di legge prevede stanziamenti, ancora da quantificare, per favorire la nascita delle comunità energetiche, le Cer, anche in Abruzzo, per impianto non superiori ai 200 kW, a condizione che sia consumato il 40% dell’energia prodotta, e il resto poi ceduta alla rete nazionale.

Norma che in Abruzzo finalmente recepisce e adotta la strategia varata dalla Comunità europea con le direttive del 2018 e del 2019, che impongono agli Stati di sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini in materia di autoconsumo e accumulo di energia elettrica rinnovabile.

Il decreto Milleproroghe del dicembre 2019, con il secondo governo di Giuseppe Conte ha reso possibile costituire anche in Italia le comunità energetiche rinnovabili, diffuse da anni in Europa e nel resto del mondo.

"Le comunità energetiche rappresentano una straordinaria opportunità, dal punto di vista sociale – dichiara l'assessore Campitelli - perché i cittadini che produrranno e consumeranno quota parte dell’energia da loro stessi prodotta, saranno responsabilizzati e resi protagonisti.

Questo consentirà più agevolmente di centrare gli obiettivi della decarbonizzazione fissati dall’Unione europea. Ci saranno poi risparmi in bolletta, sia per cittadini che per le imprese. I Comuni – evidenzia l’assessore -, attraverso le comunità energetiche avranno a disposizione un nuovo ed efficace strumento urbanistico per recuperare le aree degradate del territorio, pensiamo ad esempio a capannoni dismessi, che posso essere convertiti in siti di produzione di energia pulita”.

Nella norma regionale si stabilisce dunque che “la Cer è costituita, anche su iniziativa di uno o più enti locali, i quali adottano un protocollo d’intesa, redatto sulla base dello schema-tipo predisposto dalla Giunta regionale, finalizzato a sostenere la diffusione e la coerenza dei sistemi locali di produzione, consumo ed accumulo di energia”.

La Cer dovrà “predisporre un bilancio energetico annuale”, adottare “un programma triennale di interventi finalizzato a ridurre i consumi di energia” e deve “promuove progetti di efficienza energetica, anche innovativi, a vantaggio dei membri o azionisti finalizzati al risparmio energetico nonché all’incremento dell’utilizzo delle energie rinnovabili”.

Ogni tre anni, dunque la Giunta regionale, avvalendosi del supporto di un Tavolo Tecnico, verificherà i risultati conseguiti dalle Cer.