Inchiesta sanità, perquisizioni da Febbo: la finanza trova oltre mezzo milione di euro



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
18/05/2021 alle ore 19:12



Assegni e contanti per oltre mezzo milione di euro, di cui 227.500 in contanti. E' quanto è stato trovato dalla guardia di finanza in una perquisizione a casa e nell'ufficio di Mauro Febbo, ex assessore e attuale capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, nell’ambito delle indagini effettuate per conto della Procura di Pescara sulle attività dell’imprenditore pescarese della sanità Vincenzo Marinelli

Mauro Febbo in questa inchiesta è indagato per corruzione in relazione alla realizzazione del polo oncologico dell’ospedale di Chieti. Gli inquirenti hanno trovato assegni e contanti che, secondo Febbo, sarebbero frutto del suo lavoro professionale di tributarista. Successivamente è emerso che i soldi sono stati trovati in una cassetta di sicurezza, custodita in una banca di Pescara, intestata a un parente stretto del consigliere regionale di centrodestra. 

Accuse tutte da dimostrare, evidentemente: Febbo dice di essere in grado di giustificare ogni cifra e continua a chiedere di essere interrogato.

Il filone dell’indagine, che riguarda appalti nella sanità e nei trasporti, emersa a metà aprile con perquisizioni negli uffici di Marinelli, ha già visto indagati, oltre a Febbo, anche il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, anche lui di Forza Italia, la consigliera regionale in quota Lega Sabrina Bocchino e l’ex senatore Fabrizio Di Stefano, nei mesi scorsi candidato del centrodestra alle comunali di Chieti. I reati ipotizzati sono corruzione e nel caso di Sospiri anche associazione per delinquere.

L'avvocato di Febbo, Massimo Cirulli, in una nota, precisa: “In relazione alle notizie di stampa circa il rinvenimento, in una cassetta di sicurezza nella disponibilità di Mauro Febbo, di denaro e valori di ingente ammontare nel corso della perquisizione eseguita d’ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara il 3 u.s., avverto la necessità di precisare che il contenuto è interamente riconducibile all’attività professionale del cliente, ragioniere tributarista attivo da oltre quarant’anni”.

"Mauro Febbo riafferma, mio tramite, la sua totale estraneità ai fatti contestatigli: non soltanto non ha ricevuto dazioni corruttive od altrimenti illecite da parte di nessuno, ma ha fermamente avversato - come risulta documentalmente provato - il progetto di finanza relativo alla costruzione e gestione del nuovo polo oncologico presso l'ospedale di Chieti. Confida, pertanto, nella sollecita archiviazione del procedimento penale".