Abruzzo: altri 29 morti e 417 contagi, variante inglese sale all' 82 per cento



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
19/03/2021 alle ore 17:18



Rispetto a ieri si registrano in Abruzzo 417 nuovi casi , di età compresa tra 6 mesi e 97 anni.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 29 nuovi casi e sale a 1972 (di età compresa tra 57 e 95 anni, 6 in provincia di Chieti, 19 in provincia di Pescara, 2 in provincia di Teramo e 2 in provincia dell’Aquila). Del totale odierno, 23 casi sono riferiti a decessi avvenuti nei giorni e comunicati solo oggi dalle Asl.

Del totale dei casi positivi, 14.768 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+110 rispetto a ieri), 15678 in provincia di Chieti (+163), 16453 in provincia di Pescara (+61), 14210 in provincia di Teramo (+74), 508 fuori regione (+9) e 186 (-1) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza. Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.

Questi i comuni abruzzesi più con più nuovi contagi oggi di coronavirus in Abruzzo: Chieti 37 casi, Atessa 26, L’Aquila 22,  Castiglion Messer Marino 19, Pescara 17,  Silvi 14,  Vasto 14, Sant’Egidio alla Vibrata 13 a Pratola Peligna 11.

In provincia dell’Aquila l’incidenza è in salita, con 192,3 casi, tutte le altre province sono in calo.

Da quanto emerso dagli accertamenti del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università ‘d’Annunzio’ di Chieti, nell’area di Pescara è Chieti la variante inglese del coronavirus è ora responsabile di oltre l’80% dei contagi.

I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 88, di cui 19 in provincia dell’Aquila, 14 in provincia di Pescara, 41 in provincia di Chieti e 14 in provincia di Teramo.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 48868 dimessi/guariti (+526 rispetto a ieri).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 10963 (-139 rispetto a ieri).

Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 6.3 per cento.

672 pazienti (+5 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 88 (-1 rispetto a ieri con 7 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 10203 (-143 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Per quanto riguarda la variante inglese: dalle ultime attività, eseguite su un campione rappresentativo di tamponi risultati positivi, è emerso che la prevalenza della variante inglese, dopo un periodo di plateau al 70%, raggiunge ora l’82%.

L’area metropolitana a cavallo tra le province di Pescara e di Chieti ormai da settimane è martoriata dal Covid-19. I numeri dei contagi, da inizio febbraio in poi, hanno raggiunto livelli mai visti prima. La prevalenza della variante inglese, aumentata rapidamente nei giorni della crescita repentina dei contagi, era arrivata al 70%. In affanno gli ospedali, soprattutto quello di Pescara.

Il capoluogo adriatico, Chieti e, più in generale, l’area metropolitana sono in zona rossa dallo scorso 14 febbraio.

Le maggiori restrizioni, di fronte alla rapida diffusione della variante, hanno fatto fatica: solo in questi giorni, dopo oltre un mese, si vedono i primi effetti delle misure per quanto riguarda i nuovi casi, ma la pressione sugli ospedali è ancora fortissima.

Il laboratorio di Genetica molecolare dell’ateneo di Chieti è stato indicato dalla Regione Abruzzo, insieme all’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise di Teramo, per le attività di sequenziamento del virus. Il primo caso accertato di variante inglese risale alla metà di dicembre.

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