Cosa bolle nella pentola del Centrosinistra che si divide (anche in Abruzzo) sul Def


Il bersaniano Melilla: "Se il Pd non supera le politiche di austerità con più investimenti pubblici non vi sarà mai unità"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
19/10/2017 alle ore 12:03

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L’ala scissionista in seno alla maggioranza del governo torna a creare scompiglio. I gruppi di Articolo 1-Mdp all’unanimità hanno scelto di non votare la relazione del Ministro dell'Economia Piercarlo Padoan sul Documento di economia e finanza (Def) e di votare invece la mozione sullo scostamento di bilancio.

Filippo Bubbico, viceministro dell'Interno, si è dimesso “per evitare una situazione di imbarazzo al governo”. Così dichiara di aver rietnuto "doveroso questo gesto per senso di responsabilità e di rispetto nei confronti del premier e del ministro dell'Interno Minniti, il mio gruppo non ha deciso per una posizione di chiusura totale, dal momento che sono in campo gli interessi del Paese, quindi lo scostamento verrà votato. Però sull'indirizzo di politica economica e sociale c’è un distinguo molto forte rispetto al quale non sono venute risposte”.

Ma quali sono le strategie elettorali (politiche e regionali) di Mdp in Abruzzo?  “E’ utile spiegare alcuni tecnicismi per comprendere meglio il senso della nostra scelta - racconta a Impaginato Quotidiano l’onorevole abruzzese Gianni Melilla, membro del gruppo Mdp e componente della commissione Bilancio e Tesoro-. In questa prima fase siamo chiamati a votare una parte del documento che anticipa in maniera sintetica quelli che saranno gli interventi della Legge di bilancio. Abbiamo quindi scelto di non partecipare al voto perché il documento è insoddisfacente, che è una cosa ben diversa dal voto contrario".

Ed entra nel dettaglio: “Nell’incontro di lunedì con il premier Paolo Gentiloni, chiesto da Giuliano Pisapia, abbiamo chiesto l’introduzione di alcune modifiche al documento sui temi del lavoro, della sanità e del diritto allo studio e ora siamo in una fase di interlocuzione politica che non cela alcun disegno marziano. È chiaro che se la legge di bilancio non dovesse contenere quanto da noi proposto, allora anche successivamente non la voteremo”.

“Diversamente, votiamo sì allo scostamento – prosegue Melilla-. Anche perché con una decisione diversa si concretizzerebbe il pericolo che le clausole di salvaguardia che impediscono l’aumento dell’iva non scattino. L’aumento dell’iva infatti provocherebbe un danno enorme al commercio e ai consumatori. Quindi in questo senso votiamo sì come il governo”.

I contenuti della manovra illustrati dal ministro Padoan fanno presumere che gli interventi saranno mirati e le risorse selettive, ma politicamente le intenzioni sono quelle di volere tendere una mano a tutte le componenti del governo e di intraprendere un percorso comune su temi caldi come investimenti, lavoro, lotta alla povertà e salute.

Sul possibile scenario che si aprirebbe se non si dovesse trovare un accordo aggiunge che Art.1 Mdp è nato per "distaccarsi dalle politiche di austerity" che negli ultimi tempi il Pd ha messo in atto. "Non credo che stia accadendo qualcosa di nuovo, quindi: se il Pd non supera le politiche di austerità con un ampliamento di investimenti pubblici non vi saranno mai i presupposti per un centrosinistra unito e non si arriverà ad alcuna intesa con Mdp”.

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