Conte si dimette via comunicato stampa




Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
25/01/2021 alle ore 20:25



Conte si dimette via comunicato stampa: ci sarà un motivo se, dopo 25 anni anni, del “Paese normale” di D’Alema non c’è traccia.

Il compito della mia generazione è portare la sinistra italiana al governo del paese”. Venticinque anni fa Massimo D’Alema scelse, non certo a caso!, la Mondadori di Silvio Berlusconi per spiegare agli italiani la sua idea di Paese Normale

Proposito che sembrò unanimemente e subito, cosa buona e giusta, poiché si tratteggiava un sistema politico non più bloccato, con tanto di alternanza, con il riconoscimento e mai più la demonizzazione dell’avversario nonché la necessità “che le squadre in campo si diano delle regole comuni, valide per tutti. Proprio come accadrebbe in un paese normale".

Dopo un quarto di secolo l’Italia è ostaggio delle bizze di un avvocato di provincia, mai presentatosi al giudizio del corpo elettorale, di cui nulla in precedenza si sapeva rispetto a valori e convinzioni.

Un tale che, dopo aver sgovernato per un anno con la Lega e poco di più col Pd, si dimette con un comunicato stampa prima di salire al Colle, ma sembra intenzionato a chiedere il reincarico ad uno sbigottito  Mattarella e a raccattare in Parlamento chiunque sia disposto a sostenerlo pur di restare incollato alla poltrona di Palazzo Chigi con un terzo mandato.

Che poi la Nazione intera, sia alle prese con una pandemia che la spaventa e con una crisi economica e sociale che la sta affossando, è roba che non pare interessi a questa nullità politica cui qualcuno ha fatto credere di essere indispensabile. 

Tant’è che il fu “Giuseppi” aiutato prima da Donald Trump a rintuzzare l’assalto di Matteo Salvini, specchiatosi oramai in Luigi XV, alle precise contestazioni dell’altro Matteo, Renzi, ha infatti replicato con il più classico “dopo di me il diluvio!”. Il tutto grazie  all’ombrello di una sinistra devastata e svilita dal duo Zingaretti/Bettini

Sinistra che da oltre 10 anni si è installata al potere, pur avendo perso (eccezion fatta per le europee del 2014 con Renzi!) tutte le elezioni politiche che si sono ad oggi susseguite. E che ora, spaventata dalla possibile, ennesima batosta, invece di accompagnare questo signor nessuno diventato qualcuno alla porta, si incaponisce e impoverisce per difenderne le indifendibili pretese. 

Lo stesso D’Alema, passato dalla politica alla vigna, dopo la storica cantonata presa con Bossi (“Lega costola della sinistra”) ha provato incredibilmente a sostenere l’inutile Conte. È chiaro che l’ha fatto per purissima ripicca nei confronti del Giamburrasca toscano. Ma è comunque il segno ulteriore che dopo un quarto di secolo di quel “Paese normale”, di cui pure trasse vanto, non vi è alcuna traccia.