Decreto Natale, ecco le restrizioni definitive


Giorni "rossi" e "arancioni" dal 24 dicembre al 6 gennaio


di Elisa Leuzzo
Categoria: ITALIA
18/12/2020 alle ore 20:32



Sono soltanto tre gli articoli del nuovo decreto, mezza pagina di divieti e raccomandazioni che daranno forma al primo Natale senza feste, né cenoni.

Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia intera sarà "zona rossa": 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5, 6.

Il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio sarà invece "zona arancione", sono consentiti, si legge nel decreto, "gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni". È  vietato comunque recarsi nel capoluogo di provincia. 

Queste le regole generali:

- Durante i giorni "rossi" è vietato uscire di casa se non per comprovate esigenze legate a motivi di lavoro, salute o necessità e per dimostrare le motivazioni occorre il modulo di autocertificazione;

i negozi al dettaglio sono chiusi; bar e ristoranti sono chiusi ma si potrà prendere cibo da asporto fino alle 22 e ordinare a domicilio.

Nei giorni "arancioni" (fatte salvo le Regioni con regole più restrittive, come ad esempio il Veneto) è vietato uscire dal proprio Comune se non per comprovate esigenze legate a motivi di lavoro, salute o necessità (autocertificazione); i negozi sono aperti; bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio).

Eccezione importante al divieto di spostamento tra Comuni: si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia. 

- Le deroghe: anche nei giorni in cui varranno le regole della "zona rossa" — dunque il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio — in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise. 

- Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi;
- Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco (Nonostante nel corso della riunione di oggi pomeriggio tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza, era stato previsto di anticipare il coprifuoco alle 20);
- Si può andare verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini. 

Non cambiano le regole contenute nel precedente decreto: Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome.

Nei giorni di Natale, santo Stefano e Capodanno è vietato anche ogni spostamento tra comuni. Salvo motivi di lavoro, necessità e salute comprovati tramite autocertificazione. Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. È invece vietato andare nelle seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, il 25, 26 dicembre e 1 gennaio, anche in altro comune.

Nel testo c'è anche un riferimento alle sanzioni che rimanda a quelle già previste nel decreto del 25 marzo scorso. "La violazione delle disposizioni del presente decreto e di quelle del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, è sanzionata ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito dalla legge 22 maggio 2020, n. 35", si legge nel testo della bozza. L'articolo 4 del dl 25 marzo prevede sanzioni da 400 a 1000 euro per chi trasgredisce le norme.