Senza vergogna! Ecco pentastellati e piddini a protezione di Berlusconi



di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
11/11/2020 alle ore 21:43



Senza vergogna. Avanza in carrozza, nell’aula vellutata del Senato della  Repubblica, l’emendamento del  Governo giallorosso a protezione delle aziende di Silvio Berlusconi impegnate in un duro contenzioso con i francesi di Vivendi. 

Nel silenzio dell’austero consesso,  sinistra e pentastellati compiono un triplo salto mortale carpiato e si rimangiano lustri di azioni e dichiarazioni per cercare di restare incollati al potere sino al 2023 grazie al sostegno del nemico di sempre.

Tant’è vero che l’emendamento lo piazzano apposta, proprio dove la loro maggioranza è esigua perché hanno la certezza, ove mai necessitasse, del soccorso delle truppe forziste in allerta. 

Senza vergogna, appunto. 

Senza che il minimo rossore li assalga, anche perché a organizzare la pastetta sono gli stessi che per anni hanno ululato contro il conflitto d’interessi del Cavaliere, che gli hanno puntato il dito contro e denunciato le “mostruosità” e che hanno giurato che mai più, con loro al potere, sarebbe potuto accadere un nuovo o diverso Lodo Alfano o un Patto del Nazareno bis.

Senza vergogna e senza pudore ecco che invece oggi queste stesse facce di tolla dell’oramai consunto Movimento di Grillo unitamente ad altrettante facce di pigna del Pd di Zingaretti redigono, firmano e presentano l’emendamento a difesa degli interessi di colui che cacciarono proprio da quegli stessi scranni purpurei. 

Ma, ecco, ora che questo chiaro scambio di lucrosi sensi si sta perfezionando con la soddisfazione di tutti i contraenti, a noi vien da pensare non tanto a quell’ameba di Fabio Fazio che colui che fu il “delinquente” adesso se lo coccola in trasmissione, ma a Nanni Moretti e a Roberto Saviano col contorno dei Girotondi e del Popolo Viola, alle signore del “se non ora quando” e alle “madamine” e poi alle Sardine e al Fatto Quotidiano, al Manifesto e alla Repubblica, al Corriere della Sera e alla Stampa, a Avvenire e a Famiglia Cristiana: che fine hanno fatto questi sacerdoti e queste sacerdotesse dell’indignazione? Dove sono nascosti mentre il “condannato” per antonomasia riceve lo speciale omaggio? Tutti colpiti dal virus e impossibilitati a dar voce alla libera indignazione popolare?

E va bene che la politica -secondo la definizione di Rino Formica- è “sangue e merda”. Ma qui, francamente si esagera. Perché di sangue certi figuri non pare ne abbiano neppure una goccia!