Spero, prometto e giuro. La regola di "Giuseppi" che affonda l'Italia



di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
26/10/2020 alle ore 17:26



“Spero promitto e iuro reggono l’infinito futuro”! Nel fantastico mondo di Giuseppi Conte e dei suoi geniali collaboratori sembra vigere questa simpatica regola della grammatica latina. Tramandata poi dalla tradizione popolare per certificare e irridere la vacuità delle facili promesse.

E per l’appunto, ancora una volta solo di questo si tratta, di promesse. Perché solo questo pare sia capace di fare l’avvocato che nessuno ha votato e che però regola le nostre vite con una sfilza di continue rassicurazioni nella speranza che il cittadino rimanga il più possibile silente, spaventato e inerte. 

Promesse con l’aggiunta dei “faremo” e “riusciremo”, dispensati senza risparmio e senza vergogna. Esattamente quel che Giuseppi ha rinnovato nell’illustrare l’ennesimo (siamo già a 12!) Dpcm che certifica alcune clamorose e inconcepibili sciocchezze. 

Com’è quella di chiudere attività dove la sicurezza è elevata e assicurata, mentre si lasciano aperti e irrisolti tutti i fattori reali di rischio e contagio. Un capolavoro!

È così che dopo aver provveduto a ridurre i posti e attuato il distanziamento, dopo aver ottemperato a igienizzare e sanificare tutte le superfici ad ogni turno, ecco che ristoranticinema e teatri vengono premiati con la chiusura.

Dal che uno si chiede: ma quanti casi di contagio hanno provocato ristoratori e gestori di cinema e teatri? Ci sono dati allarmanti che forse non conosciamo? Nossignori. Non c’è proprio nulla.

Al contrario di quel che invece si sa, di quel che si è visto e spesso ancora si registra in termini di assenza di controlli, mancate sanificazioni e possibilità di contagi, nei trasporti pubblici, nelle case di riposo per anziani o, persino, in alcune strutture ospedaliere e di pronto soccorso.

Non essendoci alcuna logica e neppure alcuna plausibile spiegazione, non avendo la capacità i il coraggio di dire la verità o di intervenire dov’è necessario davvero, vige l’improvvisazione. Spero, prometto, giuro: la regola di Giuseppi che manda l’Italia a fondo!