È giusto sfruttare i bambini per il 5 per mille?


L'arco Abruzzo dice di no e lancia una petizione e una questione al garante



Categoria: ABRUZZO
30/09/2020 alle ore 17:49



Tutti conoscono l’Arco, l’Associazione che da decenni scende in campo a difesa dei diritti dei consumatori. Cioè di tutti noi. Questa volta l’Arco Abruzzo ha indetto una vera e propria campagna contro l’uso di bambini nella pubblicità. Ma non solo negli spot finalizzati a reclamizzare prodotti commerciali, ma anche e soprattutto nelle campagne destinate a raccogliere il 5 per mille. Franco Venni è il presidente dell’Arco Abruzzo.

Qual è la motivazione che vi ha spinto a questa petizione?

Stiamo assistendo allo spettacolo inaccettabile di pubblicità televisiva prodotta da alcune associazioni, che fanno un uso spregiudicato nei loro spot di bambini con gravi patologie, con il contorno di madri piangenti o di anziani in stato di disagio.

Questo è il frutto di una gara all’ultima lacrima fra le associazioni umanitarie, che aspirano a vedersi destinatarie del 5 per mille da parte dei cittadini in sede di denuncia dei redditi

Quale reazione proponete a questo uso improprio del dolore?

Chiediamo a tutti i cittadini di prendere consapevolezza che queste azioni ledono i diritti fondamentali dei minori e delle fasce più deboli della popolazione, che devono invece essere tutelati nel rispetto della loro riservatezza.

Con questa petizione non sono in discussione i meriti di queste associazioni, ma la loro responsabilità nell’aver promosso queste campagne pubblicitarie violente, tendenti a fare cassa sulla pelle delle disgrazie altrui.

In pratica ai consumatori chiedete?

Per questo motivo invitiamo tutti i consumatori a boicottare tutte quelle associazioni, laiche o religiose, che strumentalizzino nei loro spot bambini, donne piangenti, piaghe e disgrazie fisiche di varia natura, negando loro il gettito del 5 per mille.

Chiediamo inoltre al Garante della Privacy un intervento urgente per interrompere questi spot e garantire i diritti all’integrità dell’immagine previsti in particolare per minori e persone affette da disagio.