Dopo 15 anni l'Abruzzo ha un Piano Faunistico Venatorio


WWF: "Non garantisce sufficiente tutela alle specie protette"


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
16/09/2020 alle ore 13:36



Il Consiglio regionale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha approvato all'unanimità il Piano Faunistico venatorio regionale 2020-2024.

Un Piano atteso da tanti anni, da molti definito un momento storico, visto che l’ultimo documento di questo tipo risale al 1992 ed era scaduto dal 2005.

Un percorso iniziato nel 2016…

Uno strumento necessario per conseguire una razionale pianificazione territoriale, perseguire gli obiettivi di tutela e conservazione della fauna selvatica, tutelare l'equilibrio ambientale e gli habitat presenti, oltre a prevederne la riqualificazione e a disciplinare l'attività venatoria per ottenere un prelievo sostenibile.

Il Piano elenca le zone tutelate e gli Ambiti territoriali di caccia, 11 in Abruzzo, che rappresentano i principali istituti di gestione faunistico-venatoria.

Un passo importante di cui va dato atto alla Regione, ma che non può soddisfare totalmente le Associazioni ambientaliste, in particolare il WWF che chiedeva di rivedere l’impostazione generale del documento, troppo sbilanciato sulle specie di interesse venatorio a discapito di quelle tutelate da normative nazionali e comunitarie. Mancano, infatti, nel PFVR analisi e pianificazione rispetto a molte presenze faunistiche di interesse protezionistico, in contrasto con quanto prevedono la legge quadro nazionale e quella regionale.

Con 15 anni di ritardo la Regione Abruzzo approva il Piano Faunistico Venatorio – sottolinea il WWF - ma perde l’occasione per definire obiettivi di tutela per molti animali protetti .

Il WWF chiede ora di Lavorare per l’avvio di ricerche e studi sul patrimonio faunistico regionale.

Si è persa l’occasione per realizzare un documento completo sulla tutela della fauna della nostra Regione e per definire specifici indirizzi di gestione finalizzati alla conservazione delle specie e non solo alla pianificazione venatoria.

E proprio sulla tutela della fauna, l’approvazione del PFRV apre ad una importante possibilità: veder riconosciuto il diritto dei cittadini a vietare la caccia sul proprio terreno.

Ogni cittadino ha 30 giorni per chiedere il divieto di caccia sui propri terreni ma il WWF invita la Regione Abruzzo a rendere immediatamente applicabile tale previsione normativa fornendo tutte le informazioni per esercitare questo diritto al proprietario del terreno.