I controsensi di questo folle, folle 2020: via libera alla movida, stop a Scuola e Università...


...ed ora … IL RIENTRO


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
14/08/2020 alle ore 14:02



E’ di qualche giorno fa la notizia della chiusura di un altro locale per inosservanza di distanziamento e mancato uso di mascherina in un’ estate post lockdown e “non esente Covid” in cui i controlli nei locali della movida sembrano non bastare mai.

All’interno del medesimo scenario c’è l’altra questione hot: il rientro a scuola previsto per il 14 Settembre prossimo per ogni ordine e grado di istruzione.

Come madre di una bambina che frequenta la Scuola Primaria, come Docente di Scuola Primaria specializzata sul Sostegno e come Psicoterapeuta, nell’apprendere tale notizia è venuto naturale chiedermi in che modo e quali garanzie di sicurezza ci saranno, come verranno monitorati i distanziamenti e l’obbligo di indossare la mascherina in aula? Ci saranno banchi singoli anticovid di nuova generazione? Dove si farà lezione dal momento che le nostre istituzioni scolastiche, strutturalmente parlando, sono le medesime da decenni? Le aule saranno in numero sufficiente e sufficientemente ampie per garantire un corretto distanziamento sociale? Chi vigilerà su questi ed altri aspetti? Chi contribuirà a garantire il contenimento del rischio di contagio, il benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, la qualità di contesti e processi di apprendimento, il rispetto dei diritti costituzionali all’istruzione e alla salute per tutti gli alunni, soprattutto, per gli alunni con disabilità?

I dubbi sono leciti, la paura fa da padrona. Non dobbiamo demonizzare certo, ma come si può pensare di tenere un corretto distanziamento sociale tra bambini della Scuola dell’ Infanzia e di Scuola Primaria dal momento che diviene complicato già con studenti più grandi?

Ancora oggi la scuola conserva un ruolo primario nel processo di formazione e socializzazione, alle istituzioni scolastiche spetta il compito di valorizzare le peculiarità di ciascuno guidando i singoli verso il rispetto delle differenze.

La socializzazione è parte integrante degli apprendimenti e della crescita cognitiva dei bambini, l’imparare a ragionare e l’imparare a stare insieme vanno di pari passo con gli apprendimenti. Ci si domanda come si riuscirà, quindi, a salvaguardare questi ed altri peculiari aspetti garantendo, al contempo, il rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid 19.

Il Ministero dell’Istruzione ha provato a rispondere in data 06 Agosto 2020 con un Protocollo d’Intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid 19, reperibile online ( per chi fosse curioso) sui siti dei diversi Uffici Scolastici Regionali.

Nel Protocollo si legge che il Ministero si impegna, tra le altre cose, ad attivare:

  • un servizio di help desk per le istituzioni scolastiche al fine di raccogliere quesiti e segnalazione sull’applicazione delle misure di sicurezza fornendo assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo;
  • tavoli di lavoro nazionali e tavoli di lavoro permanenti presso ogni USR con funzioni di raccordo, di vigilanza, deputati a fornire soluzioni concrete alle problematiche segnalate dalle singole istituzioni scolastiche;
  • incontri regolari tra Ministero e OO. SS;
  • formazione anche online su uso dei DPI;
  • collaborazione istituzionale con il Ministero della Salute e una procedura standardizzata per gestione e segnalazione di sospetti casi COVID-19;
  • individuare un medico competente per la sorveglianza sanitaria dentro le scuole.

Nel medesimo documento si invitano i Dirigenti Scolastici a diffondere con apposita comunicazione a personale, studenti e famiglie degli alunni le regole fondamentali e di igiene che devono essere adottate in tutti gli ambienti della scuola.

Le disposizioni relative alla modalità di ingresso/uscita prevedono opportuna segnaletica, campagna di sensibilizzazione ed informazione per rispettare le regole ed evitare assembramenti; è prevista una pulizia giornaliera ed igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, documentata attraverso registro aggiornato; è obbligatorio l’utilizzo per chiunque entri negli ambienti scolastici di apposita mascherina, tuttavia, ancor oggi non ci è dato sapere se non prima dell’ultima settimana di agosto (come da protocollo ovviamente), se sarà esteso l’ obbligo di utilizzare i DPI anche agli studenti.

L’accesso agli spazi comuni sarà contingentato, l’attività didattica potrà essere rimodulata alternando lezioni in presenza a lezioni da remoto , in modalità didattica digitale integrata. Viene inoltre garantito un supporto psicologico per il personale scolastico e per gli studenti coordinato da USR e dagli Ordini degli Psicologi Regionali.

Molte idee, molti investimenti su device e sull’ arredo scolastico sono stati proposti, ma la paura in noi genitori e in noi docenti, resta.

Il quesito resta sempre relativo alla pratica, alla quotidianità, a come si rientrerà a scuola, a come tutelare i nostri figli e noi stessi.

Perché Scuole e Università restano chiuse mentre le discoteche estive sono aperte?

Dopo un lockdown durato mesi, costato vittime, sacrifici economici e personali, dopo essere sopravvissuti alla DAD , al PIA e al PAI di fine anno, a un mese dalla riapertura delle scuole ancora non ci è dato sapere se si rientrerà in presenza, con didattica mista, con ingressi scaglionati, con o senza mascherine durante le ore di lezione, chi dovrà misurare la temperatura, a chi segnalare e come eventuali sospetti di contagio, se a positività accertata di un alunno andrà in quarantena tutta la classe, tutti i docenti,tutti i familiari , baby-sitter incluse.

Sono solo alcune delle risposte di cui abbiamo bisogno come genitori,come docenti nel mentre l’angoscia resta; chiediamo risposte concrete, rassicuranti, con logistica e tempi ben definiti, con un piano di rientro chiaro e ben delineato, con un intento programmatico efficace.

La fiducia alle Istituzioni viene accordata ancora una volta, non essendoci strade alternative ad oggi percorribili e relativamente ai tanti quesiti ancora insoluti: “Chi vivrà, vedrà!”.

Buon “incerto” rientro a scuola!

 

Francesca Toro