Lavoratori Veco senza Cassa Integrazione e senza futuro lavorativo


Sindacati: "La Regione su questo tema è stata sempre assente"


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
28/05/2020 alle ore 13:17



Sindacati e dipendenti della Veco di Martinsicuro tornano a manifestare davanti alla Prefettura di Teramo.

Ancora in attesa della cassa integrazione guadagni, annunciano nuove azioni di lotta.

Le segreterie provinciali di Film Cgil e Fim Cisl evidenziano che si tratta di “Una situazione insostenibile poiché dallo scorso 23 gennaio (data del fallimento dell’azienda) i 50 lavoratori della Veco di Martinsicuro non percepiscono alcun reddito. Nonostante un mese fa sia stato firmato l’accordo per la cassa integrazione per cessazione.

Il Ministero del Lavoro non ha ancora approvato la cassa integrazione per cessazione e ciò impedisce all’Inps di mettere in pagamento l’ammortizzatore sociale.

Paradossale che il Ministero stia impiegando così tanto tempo per approvare una cassa integrazione il cui verbale di accordo è stato condiviso dal ministero stesso.

Verbale firmato lo scorso 24 aprile quando, dopo innumerevoli pressioni, si è finalmente riusciti a ottenere l’incontro necessario. Ma a più di un mese da quella firma nulla si è mosso.

Da qui la decisione di mettere in campo un sit-in di protesta in largo San Matteo. (Ricordiamo che dopo anni di problematiche e sit-in di proteste avanzate da sindacati e lavoratori, la Veco di Martinsicuro è fallita).

I lavoratori ora si trovano senza stipendio, senza lavoro e senza la fabbrica.

Nel corso del presidio sono state illustrate le nuove azioni di lotta che saranno messe in campo nei prossimi giorni a sostegno di lavoratori le cui storie rischiano di passare dalla cronaca sindacale alla cronaca nera.

“Sono 5 mesi che aspettiamo la cassa integrazione, vergognatevi” – protestano ad alta voce i lavoratori – “siamo condannati dal ministero del lavoro alla povertà, senza ammortizzatori sociali”

Non è possibile accettare che sia proprio lo stato a mettere per strada questi lavoratori” – dichiarano i sindacati – “non c’è altro futuro per gli ex lavoratori della Veco, oltre 50 persone che non potranno essere ricollocati perché ultra 50enni”.

“Questa situazione” – spiegano – “è peggiorata dopo il nuovo decreto, che permetteva ai lavoratori in cassa integrazione per cessazione, l’accesso alla cassa Covid di 9 settimane, ovviamente le parti sociali hanno dato l’assenso, al fine di prolungare gli ammortizzatori ai 52 lavoratori, da qui, causa burocrazia creata dal Governo, tutto si è bloccato”.

“Rimane solo una speranza, che la politica locale intervenga, i lavoratori hanno bisogno di risposte, di certezze per la sopravvivenza futura”.

“Sono persone che vogliono lavorare, non vivere di sussidi” – sottolineano i sindacati – “ma vista l’età dei lavoratori, c’è bisogno di un strategia pubblica per un eventuale reinserimento, c’è bisogno dell’intervento della politica, purtroppo.

“La Regione su questo tema è stata sempre assente” – concludono i sindacati.

 

Aggiornamento. 13:30. Concluso l’incontro in prefettura. FIOM CGIL, FIM CISL e i rappresentanti sindacali aziendali sono usciti soddisfatti dall’incontro: è stato firmato dal Ministero il decreto per la cassa integrazione per i 52 lavoratori. Cassa integrazione che durerà fino ad aprile 2021. “Una boccata di ossigeno per oltre 50 famiglie - dichiarano i sindacati - "ma nonostante gli ammortizzatori sociali, bisogna concentrarsi sul rilancio del sito”.