Udienze ancora sospese: il mondo della giustizia esclusa dalla Fase2 scende in piazza


Il 29 maggio dalle ore 10 gli avvocati del Foro di Teramo presenzieranno innanzi la Chiesa della Madonna delle Grazie


di Elisa Leuzzo
Categoria: ABRUZZO
26/05/2020 alle ore 19:22



Fa discutere la mancata ripresa delle udienze all’interno dei tribunali, rispetto alle misure adottate negli altri campi.

Con la Fase2, infatti, dal 18 maggio hanno aperto i battenti molte attività produttive e commerciali e molte altre lo faranno nei prossimi giorni.

Con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica, il 29 maggio dalle ore 10 gli avvocati del Foro di Teramo presenzieranno innanzi la Chiesa della Madonna delle Grazie, nel rispetto delle distanze di legge, al fine di individuare le iniziative da adottare nell'ipotesi di persistenza dell'attuale situazione.

“La grave situazione organizzativa, venutasi a creare a seguito dell'emergenza da COVID 19, ha colpito duramente tutte le categorie professionali ivi compresa quella degli Avvocati a cui appartengo” – dichiara l’avvocato Alessio De Iuliis – “Si è pertanto generato in seno all'Avvocatura teramana, un moto spontaneo, di cui si sono fatti promotori i Colleghi e amici Cataldo Mariano e Franco Patella, volto alla sensibilizzazione dei gravi problemi che le attuali misure restrittive di accesso agli uffici giudiziari e di trattazione delle controversie pongono quotidianamente a scapito, da ultimo, del reale fruitore della giustizia ossia il cittadino”.

“Si è ben coscienti” – sottolinea De Iuliis – “che la salvaguardia del diritto alla vita e alla salute pubblica sia da preservare nelle modalità resesi necessarie dall'emergenza epidemiologica. Tuttavia, di pari rango deve considerarsi il diritto alla Giustizia al fine di vedere tutelati i propri diritti. Peraltro, le misure organizzative adottate, spesso ulteriormente aggravate da rinvii di ufficio disposti a volte per gli anni 2021 e 2022 (in assenza di trattazione scritta o da remoto), comportano certamente una sospensione di fatto dell'attività della mia categoria professionale. Da ciò consegue il rischio del configurarsi di un “periodo cuscinetto” - che si potrebbe protrarre ben oltre l'attuale periodo di emergenza - gravemente pregiudizievole sotto il profilo economico per una categoria professionale come quella a cui appartengo che di certo, a mio parere, non può ritenersi supportata, sotto il profilo economico, dagli strumenti attuati dallo Stato, né attualmente né nel lungo periodo. Del resto in un quadro di provvedimenti alluvionali e non sempre coerenti, balza all'evidenza come, di fatto, il mondo forense resti a oggi forse quello maggiormente lontano da un effettivo ripristino delle piene funzioni amministrative e giurisdizionali”.

“Venerdì 29 maggio” – conclude De Iuliis – “indosseremo con rinnovato orgoglio le nostre toghe che l'attuale situazione ci impedisce di indossare nelle aule di udienza in cui speriamo tutti di tornare presto”.

La manifestazione del 29 maggio non è il primo gesto contro il Governo: nelle scorse settimane in tutta Italia in ordine sparso sono scoppiate diverse proteste (ad esempio il lancio delle toghe a Napoli e a Roma) in maniera spontanea.