I Club di serie C chiedono la cassa integrazione


L'emergenza coronavirus travolge, economicamente, anche il mondo del calcio



Categoria: Sport
08/04/2020 alle ore 21:53



"Il governo conceda la Cig anche ai calciatori che guadagnano meno di 50 mila euro l'anno", questo l'appello lanciato dai club di Serie C e dalle parti sociali del calcio.

Cassa integrazione. Solo un mese fa, accostare la parola al calcio sembrava un paradosso, oggi invece, che l’emergenza ha travolto anche il “mondo dorato”, lo sport amato dagli italiani si scopre fragile.

Nel frattempo la serie A e l'Aic litigano sul taglio agli ingaggi. Il Napoli è la prima squadra a ricorrere al più noto e doloroso degli ammortizzatori sociali per 15 dei suoi dipendenti, la scelta di una "linea comune" arriva dall'accordo tra Lega Pro e Aic: si chiede al governo liquidità per i club del “calcio dei campanili”, ma anche di far entrare i tanti calciatori con stipendi normali nel novero dei “normali” lavoratori in crisi.

I club di serie A spingono per una riduzione da 2 a 4 mensilità, l'Assocalciatori lamenta che la “linea dura” palesata dall'ultima assemblea rischia di far saltare le singole trattive già avviate per riduzioni modulate, squadra per squadra, giocatore per giocatore, contratto per contratto.

"Al Monza, ho ridotto del 50 per cento gli ingaggi di allenatori e staff e non ho toccato quello di chi fatica ad arrivare alla fine del mese", dice Adriano Galliani, che in serie C ha fatto da apripista, così come la Juve, che con i suoi giocatori ha concordato un taglio provvisorio del 70%, da recuperare in parte a emergenza finita.

La combinazione Cassa integrazione-stipendi-tagli rischia di mandare in tilt il sistema europeo?

La Premier, che oggi ha quantificato in un miliardo il possibile buco se il campionato non dovesse riprendere, è alle prese con una lite globale: il governo britannico accusa i club di mettere in cassa integrazione i dipendenti e continuare a pagare i calciatori, il Liverpool è stato costretto a fare marcia indietro ma i giocatori non danno l'ok al tagli sugli stipendi se prima non sapranno "dove andranno a finire i loro sacrifici".

Linea simile a quella di Messi, novello Che Guevara, che ha attaccato il Barcellona per aver messo in cattiva luce i giocatori della formazione blaugrana che, in realtà, volevano tagliarsi lo stipendio milionario solo dietro garanzia della difesa degli stipendi di tutti i dipendenti. Intanto in Spagna anche il Siviglia di Monchi ha messo in Cig i suoi dipendenti non calcistici, come Barca, Espanyol e Atletico.

I giocatori e gli allenatori delle prime squadre di calcio e la pallacanestro del Real Madrid, guidate dai loro capitani, insieme ai dirigenti delle diverse direzioni del club, hanno volontariamente deciso di abbassare la propria remunerazione per quest'anno, tra il 10% e il 20%, secondo le circostanze che potrebbero influire sulla chiusura di questa stagione sportiva.

"Noi ci tagliamo anche gli stipendi, ma non senza sapere con quale ricaduta per tutti", dice il madridista Kroos.

Risposta alla quale forse è difficile rispondere.