Dalla piazza alla tattica: modello Orban per la Lega?


Dopo la cena tra Berlusconi e Salvini, entrambi i leader hanno maturato nuove consapevolezze


di Francesco De Palo
Categoria: Editoriale
30/09/2019 alle ore 10:45



Il passo di Orban per trasformare la Lega? L'ex sottosegretario Giancarlo Giorgetti non esclude l'ingresso della Lega nel PPE (frutto anche del pranzo tra Berlusconi e Salvini dell'altro giorno). Il tema dunque è quello della trasformazione del partito padano in un qualcosa che vada oltre piazza e tweet. E la tattica dell'ex consigliere principe va in quella direzione, sempre che Salvini lo ascolti, così come non ha fatto nella crisi agostana.

Che qualcosa nella gestione, interna ed esterna, del partito fosse da registrare era ormai protofanico. E l'incontro milanese tra il Cavaliere e l'ex vicepremier ha avuto anche il sapore di un nuovo corso, con nuove consapevolezze per entrambi.

Salvini ha la piazza dalla sua parte (al netto dei sondaggi che lo danno sempre in testa, ma in leggero calo) ma non la tattica. Ciò non significa che gli è stato consigliato di invischiarsi nella ragnatela del sistema o dei giochi parlamentari di palazzo, solo capire la sottile linea che esiste tra il megafono su un palco e il bisbiglio nei caminetti di partito. E le interviste dell'ultima settimana sembrano seguire questa nuova traccia: meno ruspe e più modi.

Da soli si può fare tanto, slogan compresi, ma poi si presenta la necessità di costruire una squadra con una visione di insieme. E Berlusconi in quel tête-à-tête lo ha ben rappresentato a Salvini, al netto delle pressioni di chi, come ad esempio Gianni Letta (e mezza Mediaset), vede questa Lega come fumo negli occhi e apre invece all'altro Matteo.

In Forza Italia c'è invece sul tavolo il tema della sopravvivenza. I sondaggi sono negativi e mostrano anche il sorpasso da parte di Fratelli d'Italia: per cui o gli azzurri si sciolgono nella Lega oppure lavorano ad un'alternativa centrista che guardi a Renzi come a Cairo. Di sicuro c'è che al momento non ci sono all'orizzonte nuove elezioni politiche, per cui resta il dato dell'attuale Parlamento a fare fede. Ma malumori e cene carbonare sono la spia dell'allarme rosso suonato in tutte le direzioni.

Anche questo elemento giocherà un ruolo nella nuova composizione del fronte delle opposizioni. Certo, il premier Conte tra Salvini e Renzi in questo frangente sembra temere più il senatore di Rignano, visto e considerato come sta sommando forze ed energie nella sua ItaliaViva. Ma comunque resta l'interrogativo del centrodestra a non risolvere il puzzle politico, che invece va analizzato oggi per poi poter essere pronti alle urne (in qualsiasi momento, da gennaio in poi).

 

 

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