Chi lavora (da sinistra) per ammazzare il centro?


Tensioni nel Pd, dopo lo scisma renziano e le ansie cattoliche per la deriva targata D'Alema-Bersani


di Francesco De Palo
Categoria: Editoriale
26/09/2019 alle ore 10:35



Il Pd ha perso la sua trazione cattolica e popolare? C'è il rischio che Nicola Zingaretti (quindi D'Alema&Bersani) abbia spostato il filo del dialogo dal centro popolare alla cabina di comando della Cgil? C'è sul tavolo il tema del mondo cattolico e di come esso potrà intrecciarsi con i destini del nuovo Pd che governa (da sinistra) con il M5s? E i temi etici come influenzeranno l'elettorato cattolico?

L'universo democratico è in questi giorni attraversato da tali quesiti, nella consapevolezza che il cambio di leadership al Nazareno tra Renzi e Zingaretti abbia sì prodotto qualche percentuale di voti in più, ma di fatto abbia anche segnato una cesura rispetto allo spirito del Lingotto. Lo ha detto ieri l'ex ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, primo segretario organizzativo del Pd, sottolineando che la strategia anti centro che i dem hanno scelto porta inevitabilmente alla rottura del principio fondatore del partito.

Non è chiaro se ci sia ancora (o meno) il centro-sinistra che ha animato la nascita del Partito Democratico. Al momento la spaccatura renziana porta in grembo l'idea che un Pd troppo orientato a sinistra possa essere oggetto di ansie da parte di quel centro che, seppur attraversato da mille intemperie, resta comunque perno della politica italiana.

Lo dimostra anche la postura del premier Giuseppe Conte (che non a caso teme più Renzi di Salvini), capace di farsi berlusconianamente concavo e convesso: ospite d'onore alla kermesse di FDI, a suo agio anche dinanzi alle pulsioni sovraniste che ha addomesticato con la consueta flemma; presente in terra di Capitanata (quella Puglia che visita costantemente per mille motivi, tattici e affettivi); popolare in quello scatto newyorkese mentre addenta un hamburger senza dimenticare un'altra foto di qualche mese fa mentre gioca con un cane; e soprattutto cresciuto alla scuola di un centrista doc come il suo maestro Guido Alpa, per undici anni al vertice del Consiglio Nazionale Forense e cerniera di trasmissione con la Santa Sede.

Per cui la risoluzione del puzzle centrista potrà dire qualcosa in più su due versanti: se ItaliaViva di Renzi sarà solo l'ennesimo tentativo, personalistico, di creare un contenitore con una scadenza temporale; oppure se la sterzata a sinistra del Pd produrrà più di una pulsione scismatica di quel mondo popolare, democratico, centrista della fu Margherita (a cui guarda anche Urbano Cairo e le frattaglie non sovraniste di Forza Italia) incapace di convivere con il dogma della Cgil o di Leu.

 

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