Né caldo, né freddo: vorremmo un autunno di semplici prospettive


L'Italia e gli italiani temono l'effetto Grecia da un lato e il vuoto strategico dall'altro. Il rischio? Il buio dell'incertezza


di Francesco De Palo
Categoria: Editoriale
31/07/2019 alle ore 11:11



Voto, non voto, rimpasto, veti e ricatti. 

Non interessa francamente più il teatrino della vecchia politica, quella deriva da bassa cucina che Castellano e Pipolo hanno magistralmente raccontato per anni di serate al Bagaglino. Ciò che conta davvero per lavoratori, imprese e studenti è cosa si vuol fare dell'Italia da oggi al 2050. E solo quello.

Programmi, strategie, obiettivi: solo questo trittico conta. E non ci sarebbe bisogno di testarlo con un sondaggio perché è la logica conseguenza di istanze e richieste.

Tutte le anime del paese, tra associazioni, confederazioni, università arrivando ai capannelli nelle piazze di paese, parlano con una voce sola: vogliono capire quali sono le prospettive-Paese, quali sono le mosse strategiche che Roma dovrebbe compiere per sanare le deficienze attuali e scommettere su un futuro, nuovo e credibile.

Il riferimento è:

alle politiche industriali che necessitano di una registrata, dopo le vertenze aperte e il caso Ilva-Arcelor a togliere il sonno a lavoratori e famiglie;

ad un territorio che, senza una manutenzione costante, rischia di sfaldarsi ad ogni battito di pioggia; alle grandi opere che occorrono per rendere l'Italia non obsoleta, ma connessa con le autostrade dei traffici commerciali;

ad una nuova concezione della logistica integrata che racconti come i trasporti siano la vera spina dorsale di un Paese che non ha materie prime ma che deve inviarle in tutte le regioni se vuole continuare a produrre;

ad un maggiore collegamento tra i porti nazionali, che appaiono come singoli enti ognuno prono sull'uscio della propria casa;

ad una programmazione delle partnership guardando a quel serbatoio di opportunità che si chiama Africa, su cui tutti investono meno che noi.

Insomma, in autunno che faccia caldo o freddo, che si voti o meno, poco importa. Ciò che conta è vedere un Paese maturo ed una classe dirigente finalmente all'altezza. Se speranza o vana utopia, lo dirà solo il tempo. E solo quello.

 

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