La versione di Garpez: mi telefoni o no


L'aria pulita della vittora? La respira chi ha pazienza


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
12/07/2019 alle ore 15:11



La pazienza è la virtù dei forti, si sa. Ciascuno di noi credo abbia sperimentato almeno una volta, nella propria vita, la fondatezza di questo antico proverbio. 
Se si desidera raggiungere un risultato, infatti,  non sono sufficienti una solida preparazione ed una naturale predisposizione, perché il ruolo davvero determinante è giocato dall'avere una incrollabile tenacia nel perseverare il cammino verso quell'obbiettivo.
Passo dopo passo, centimetro dopo centimetro, la strada che lasciamo dietro di noi è sempre maggiore, mentre iniziamo a scorgere la fine del percorso e, finalmente, i contorni della “vetta” che desideriamo scalare si fanno, via via, sempre più nitidi e definiti.
Finché, esausti ed appagati, possiamo respirare a pieni polmoni l'aria pulita e leggera della vittoria.
Merito della pazienza, appunto.
Solo che, a fronte di simili percorsi virtuosi, ne esistono altri molto meno edificanti, accomunati ai primi solo dalla perseveranza nel ripetere un determinato comportamento che, spesso, diventa ripetitivo e molesto. 
La Corte di Cassazione (con la sentenza n. 29292/2019) ha confermato la condanna del titolare di un'agenzia di recupero credito, per non aver vigilato sulla condotta degli operatori che, con telefonate multiple a tutte le ore del giorno, hanno recato molestia e disturbo a un ex cliente di una società elettrica per il mancato pagamento di alcune fatture. 
E questo perché anteporre il profitto al rispetto delle persone, molestandole e recando loro disturbo integra il biasimevole motivo richiesto dall'art 660 del codice penale, per integrare il reato contravvenzionale.
Con una decisione certamente condivisibile, la Corte ha specificato che l’illiceità dell'azione posta in essere con il decisivo concorso dell'imputato è derivata dalla scelta, presumibilmente compiuta dalla governance aziendale, di ricorrere ad insistite e pressanti iniziative finalizzate al recupero del credito, così anteponendo gli obiettivi di profitto al rispetto dell'altrui diritto al riposo ed a non essere disturbati.
E, si badi, il principio di diritto in questione può tranquillamente essere esteso a tutti quei call center che, pur di concludere un contratto per conto dell'azienda per la quale lavorano, non esitano a chiamare ad ogni ora del giorno, utilizzando spesso numeri di telefono differenti. Per fortuna, l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha imposto, al riguardo, l'utilizzo di due prefissi nazionali per l'identificazione delle chiamate a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato: lo 0843 e lo 0844.
Massimo rispetto per il lavoro di tutti, ci mancherebbe, ma soprattutto per la tranquillità delle persone. 

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