Harris e Warren 2, Sanders 0. Il dibattito per le primarie Usa dei democratici si sta infiammando e fisiologicamente sta scremando una lista di candidati davvero corposa (forse troppo). In verità era prevedibile che due donne, innovatrici e con un piglio diverso, potessero mettere nell'angolo il vecchio senatore del Vermont. Ma non magari in così poco tempo.
La prima uscita televisiva ha segnato l'exploit di Kamala ed Elizabeth per una serie di ragioni di metodo e di merito. Sanders avrà anche incassato parecchi milioni dai suoi finanziatori, circa diciotto, ma le due signore hanno mostrato di poter essere in grado di tampinare alle spalle l'ex vicepresidente Joe Biden.
Sanders secondo gli utimi sondaggi è al quarto posto nell'Iowa, stato peculiare e particolare che influisce nell'economia complessiva del voto. Certa stampa continua a sostenere che sarà Sanders a vedersela alla fine con Biden, ma al momento gli umori della piazza si tingono di rosa.
Elizabeth Warren da un lato è una cervellona intellettuale che ha ideato 20 piani welfare per contrastare povertà e disagio sociale. Non ha particolare carisma, per cui nell'one to one sia con Biden che con Harris dovrebbe soccombere, ma intanto si qualifica come la studiosa a cui Trump ha affibbiato il soprannome di Pocahontas per le sue origini familiari.
I suoi progetti puntano a scardinare il sistema trumpiano: dalla scuola materna universale alle tasse per i ricchi, dalla sanità aperta e accessibile ai monopoli hi-tech, dalla cancellazione dei giganteschi debiti degli studenti universitari al diritto al college pubblico gratuito. Insomma, molto welfare e poco elitarismo: in sostanza più o meno le stesse tesi sciorinate da Sanders, ma dette da lei hanno un altro appeal.
Harris invece ha dalla sua la statura dell'interprete della giustizia, che fa presa su quell'elettorato pink e trasversale che chiede equilibrio e curricula pesanti. Un attivismo che si pesa con le numerose richieste di donazioni che stanno arrivando al suo staff. Donatori influenti ora sono disponibili ad incontrarla e potenzialmente ad assistere la sua campagna elettorale per il 2020. Potenza del tubo catodico nell'era dominata dai social.
Il dibattito di Miami, dunque, come spartiacque dem, in grado di far mutare il pendolo di gradimento e circostanze per una contendente emergente come Harris. Che, comunque vada la partita, farà parlare di sé.
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